Economia
Lavoro, Cig oltre le 12 settimane. Pasticcio del governo, meno 280 € in busta
Chi ha esaurito la cassa entro il 25 marzo riceverà una brutta sospresa. Rischiano il taglio 6 milioni di italiani
Lavoro, Cig oltre le 12 settimane. Pasticcio del governo, meno 280 € in busta
L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. I contagi non diminuiscono come sperato e gli ospedali, specie nei reparti di terapia intensiva sono al collasso. A questa situazione critica si aggiunge il dato drammatico sui decessi giornalieri. Ma alla crisi per la pandemia si è aggiunta una pesante difficoltà economica diffusa in tutto il Paese, a causa delle forzate chiusure di molte attività. Per i lavoratori a casa, già stremati dalle difficoltà, arriva una brutta notizia. L'ultimo pasticcio sulla Cig - si legge sul Messaggero - rischia di costare fino a 280 euro ai lavoratori che al 25 marzo avevano esaurito le 12 settimane di cassa integrazione con causale Covid previste dalla legge di Bilancio. Già perché le ulteriori 13 settimane di Cig introdotte dal decreto Sostegni risultano fruibili dal primo aprile. A fare i conti è il consigliere nazionale di Unimpresa Giovanni Assi che al Messaggero spiega: «La perdita dipende dal numero di giorni lavorativi rimasti effettivamente scoperti ed è compresa tra 110 e 280 euro. Il taglio interessa potenzialmente oltre sei milioni di persone».
Dall'Inps, che riveste il ruolo di agente erogatore, - prosegue il Messaggero - fanno sapere che una volta sistemata la norma si potrà procedere con il versamento retroattivo dei mancati guadagni di marzo. Ma dal ministero del Lavoro di Andrea Orlando, dove il problema è noto e si sta lavorando a una soluzione tampone, prendono tempo. Più passano i giorni però e più si riducono le possibilità per gli esclusi dalla Cig a marzo di essere rifondati entro l'inizio dell'estate. «Poi ci sono gli imprenditori che negli ultimi giorni di marzo hanno messo in ferie i propri lavoratori senza più giorni di Cig a disposizione per non lasciarli a digiuno e che non avranno comunque diritto a nessun rimborso», prosegue l'esperto di Unimpresa.