Economia
L'ombra dei sauditi dietro l'accordo Dazn-Fifa: dal fondo Pif investimento da oltre un miliardo di dollari
Con un passivo di 1,14 miliardi nel 2022, l'emittente punta al pareggio entro il 2024
Accordo Dazn-Fifa: dal fondo saudita Pif investimento da oltre un miliardo di dollari
Le partite di Inter e Juventus – e delle altre 30 squadre che parteciperanno al Mondiale per club la prossima estate – saranno trasmesse in chiaro da Dazn. La cifra chiacchierata dell’accordo tra l’emittente e la Fifa è intorno al miliardo di dollari, grazie al quale la competizione dovrebbe riuscire ad autofinanziarsi senza intaccare le riserve della massima organizzazione calcistica mondiale, secondo la volontà del suo presidente Gianni Infantino. Dietro a questa maxi-operazione, però, ci sarebbe un terzo attore: il Public investiment fund (Pif), il fondo sovrano dell’Arabia saudita volano di investimenti in diversi settori e particolarmente attivo in ambito sportivo.
Il contratto tra Dazn e Fifa prevede anche l’accesso a Fifa+, l’archivio storico per vedere video di momenti iconici della storia del calcio, comprese partite integrali. A finanziare l’iniziativa potrebbe essere il fondo Pif, che secondo alcune voci non confermate (riportate in particolare dal The Telegraph) sarebbe pronto a investire più o meno un miliardo di dollari in Dazn. Un accordo, scrive il quotidiano britannico, che potrebbe essere ancora lontano e che, secondo le sue fonti, non sarebbe necessariamente legato al Mondiale per club. Tuttavia, la coincidenza della cifra dei due investimenti lascia pensare che la piattaforma inglese abbia fatto affidamento (anche) sugli introiti sauditi per accaparrarsi la trasmissione delle 63 partite della competizione. Un’idea rafforzata dal fatto che le partite, come detto, verranno trasmesse in chiaro. Dazn, dunque, non rientrerà dell’investimento grazie agli abbonamenti, ma da qualche parte dovrà pur trovare i soldi. Le difficoltà finanziare del gruppo sono note. A livello globale, il bilancio relativo al 2022 era in rosso di 1,14 miliardi di euro, quello del 2021 di 2,33 miliardi. Nel 2023 la perdita dovrebbe essere scesa sotto al miliardo, mentre la previsione per il 2024 è il raggiungimento del pareggio di bilancio e magari un piccolo attivo.
In attesa dei dati ufficiali, è bene soffermarsi sulla strategia perseguita dalla piattaforma del magnate anglo-americano nato in Ucraina Leonard Blavatnik per sistemare i conti. Da un lato, la ristrutturazione della propria offerta, dall’altro un progressivo aumento dei costi, almeno in Italia, a fronte però di un servizio che – basta fare un giro sui social per capirlo – non piace quasi a nessuno. Già un anno fa erano iniziate a circolare le voci sul fatto che Dazn fosse alla ricerca di nuovi fondi ed è qui che entra in scena Pif, che del resto avrebbe tutto l’interesse a investire nel broadcaster anche in vista del Mondiale per le nazionali del 2034, la cui sede sarà assegnata la prossima settimana con ogni probabilità a Riyadh, unica vera candidata. Investire in Dazn sarebbe strategico perché l’idea è quella di replicare il modello del 2022, con il torneo disputato in inverno.
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Per poter far sentire di più la propria voce sull’organizzazione dei calendari il Qatar aveva sfruttato i diritti della sua potente emittente Bein Sports e lo stesso vorrebbe fare il regno saudita. Si tratterebbe di un ulteriore passo in avanti nella strategia di sportswashing dell’Arabia, il meccanismo per cui si vorrebbe attrarre investimenti e turisti ripulendo attraverso lo sport – non solo calcio, sma anche Formula Uno, golf, tennis, boxe e ciclismo – la propria immagine macchiata dall’assenza di diritti per ampie fasce della popolazione. Al momento, non è arrivata nessuna conferma dell’operazione Dazn. Anzi, a ottobre un portavoce di Pif ha detto che “il fondo non ha in piano di investire nel gruppo”. A dicembre, invece, davanti alle domande del Telegraph sul fatto se quella dichiarazione fosse ancora valida o meno la risposta è stata un “no comment”, nonostante diversi insider di mercato abbiano confermato la voce.