Economia

Legge di Bilancio 2021, ok dal Cdm "salvo intese". Fondi a scuola, Sud e Cig

Legge di Bilancio 2021: 5,3 mld per finanziare 12 settimane di Cig, 4 mld del nuovo Fondo ristori, 3 mld per assegno unico ai figli e 1 mld per fondo sanitario

LEGGE DI BILANCIO 2021, VIA LIBERA DAL CDM "SALVO INTESE". SUL TAVOLO LA NOMINA DEL COMMISSARIO ALLA SANITA' IN CALABRIA

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al testo definitivo della manovra, approvata lo scorso 18 ottobre ma 'salvo intese'. Ora la Legge di Bilancio è pronta per l'approdo in Parlamento. Il Cdm prosegue: sul tavolo, riferiscono fonti di governo, la nomina del nuovo commissario alla sanità calabrese. Un via libera arrivato dopo l'invito a 'fare in fretta' del presidente della Camera Roberto Fico, che ha definito  la prossima Legge di Bilancio 2021 come "un provvedimento fondamentale" per tutto il Paese rispetto al quale lo stesso Fico si "auspica un confronto ampio e costruttivo fra maggioranza e opposizione". Nella Legge di Bilancio da circa 38 miliardi vi sono 5,3 miliardi per finanziare altre 12 settimane di Cig Covid per le aziende in difficoltà, 4 miliardi del nuovo Fondo ristori (che potrebbero salire a 5), 3 miliardi per l’assegno unico ai figli e il miliardo aggiuntivo con cui il fondo sanitario (che arriva a 121.370 milioni) finanzierà l’indennità di esclusiva per i medici e la estenderà agli infermieri, alimenterà i contratti di specializzazione e promuoverà i tamponi effettuati dai medici di base. Per la riforma fiscale ci sono 2,5 miliardi dal 2022 e 1,5 miliardi all’anno dal 2023. Come scrive il Sole 24 Ore, per arrivare agli 8 indicati a metà ottobre dal ministro dell’Economia Gualtieri bisogna sommare i fondi per l’assegno unico, che nel 2022 salgono a 5,5 miliardi. Addio alla società Stretto di Messina, il cui patrimonio passa all’Anas. Alle modifiche parlamentari sono lasciati 800 milioni. Nel dettaglio ora alcuni punti della bozza. 

LEGGE DI BILANCIO 2021, PROROGA FINO AL 2022 PER IL CREDITO DI IMPOSTA SUGLI INVESTIMENTI AL SUD

Secondo quanto risulta nella bozza della manovra, è prevista la proroga al 31 dicembre 2022 del credito d'imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno. Previsto anche che "al fine di incentivare piu' efficacemente l'avanzamento tecnologico dei processi produttivi e gli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il credito d'imposta per gli investimenti in attivita' di ricerca e sviluppo", inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di Covid-19, "direttamente afferenti a strutture produttive ubicate nelle suddette regioni, spetta per gli anni 2021 e 2022 nella misura del 25 per cento per le grandi imprese che occupano almeno duecentocinquanta persone, il cui fatturato annuo e' almeno pari a 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio e' almeno pari a 43 milioni di euro, in misura pari al 35 per cento per le medie imprese, che occupano almeno cinquanta persone e realizzano un fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro, e nella misura del 45 per cento per le piccole imprese che occupano meno di cinquanta persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiori a 10 milioni di euro". Inoltre, "al fine di favorire, nell'ambito dell'economia della conoscenza, il perseguimento di obiettivi di sviluppo, coesione e competitivita' dei territori" nelle stesse Regioni, "e' promossa la costituzione di Ecosistemi dell'innovazione, attraverso la riqualificazione o la creazione di infrastrutture materiali e immateriali per lo svolgimento di attivita' di formazione, ricerca multidisciplinare e creazione di impresa, con la collaborazione di universita', enti di ricerca, imprese, pubbliche amministrazioni e organizzazioni del terzo settore". 

LEGGE DI BILANCIO 2021, FINO A 2800 ASSUNZIONI A TEMPO PER COESIONE AL SUD

Fino a 2.800 nuove assunzioni a tempo determinato nel Mezzogiorno per le politiche di coesione. Dal primo gennaio 2021 le amministrazioni pubbliche che rivestono ruoli di coordinamento nazionale e le Autorità di gestione, gli organismi intermedi o i soggetti beneficiari delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia possono assumere personale non dirigenziale in possesso delle professionalità legate alle politiche di coesione con contratto di lavoro a tempo determinato, nel limite massimo di 2.800 unità, e di una spesa massima in ragione d'anno pari a 126 milioni annui per il triennio 2021-2023, di durata corrispondente ai programmi operativi complementari e comunque non superiore a trentasei mesi.