Economia
Lo spread francese raggiunge i massimi dal 2012, lo spettro di una crisi di governo incombe. E l’Italia potrebbe trarne vantaggio, a partire dai Btp
Il differenziale di rendimento tra i decennali francesi e i Bund tedeschi è salito fino a 90 punti base
Lo spread francese vola ai massimi: prende piede il rischio di governo
Il costo del debito della Francia ha superato, per la prima volta, quello della Grecia. Un vero e proprio momento di svolta per il paese transalpino. I tassi sui titoli di Stato francesi a 10 anni (Oat) hanno toccato il 3,02%, sorpassando marginalmente quelli greci al 3,01% prima di un lieve ritracciamento. Cosa significa? Un cambio di percezione, seppure contenuto, degli investitori sull’affidabilità della Francia nell'Eurozona.
Il governo guidato da Michel Barnier è sotto pressione, con il rischio concreto di un collasso a causa delle tensioni sulla legge di bilancio 2025. Al quadro politico già abbastanza complicato si aggiungono le pressioni di Marine Le Pen e il suo partito, Rassemblement National, che stanno spingendo per un voto di sfiducia. Una tale instabilità ha portato a una pesante ondata di vendite sui mercati: il differenziale di rendimento tra i decennali francesi e i Bund tedeschi è salito fino a 90 punti base, il livello più alto dal 2012, prima di stabilizzarsi a quota 85.
Di conseguenza la Borsa di Parigi ha registrato un significativo calo, con il CAC 40 fanalino di coda in Europa e le banche francesi in forte difficoltà. Sebbene nella seduta odierna si siano registrati timidi segnali di ripresa, il quadro resta comunque abbastanza complesso. Questo perché la situazione dei titoli di Stato francesi mette in luce una certa retrocessione nella classifica dei paesi più affidabili dell'Eurozona, un segnale allarmante per un paese che storicamente si è distinto come pilastro economico dell’Unione Europea.
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Nel frattempo, l’Italia sembra beneficiare della turbolenza francese. Lo spread BTP-Bund si è ridotto, attestandosi a 124 punti base, e gli investitori, inclusi quelli giapponesi, stanno spostando la loro attenzione verso il debito italiano, considerato relativamente più stabile. Tuttavia, è bene ricordare che il costo di rifinanziamento del debito italiano resta il più alto dell’Eurozona, 40 punti base superiore a quello di Francia e Grecia.