Economia

Lufthansa cede, il 25% allo Stato. Ma Berlino sarà un socio silente

di Andrea Deugeni

Sta per vincere il modello Volkswagen, voluto dall'Spd, nella gestione della prima compagnia aerea europea

Di fatto una nazionalizzazione (un ritorno al 1997, prima della privatizzazione): la Germania gioca la carta del fondo federale di stabilizzazione tedesco per risolvere la crisi di Lufthansa che, con la cancellazione di 3.000 voli al giorno brucia un milione all'ora. Quanti vogliono all'interno della Grosse Koalition, soprattutto fra le fila dell'Spd, un modello Volkswagen per la gestione del futuro della prima compagnia aerea europea che, come tutto il settore, è stata messa in ginocchio dall'esplosione dell'epidemia di Coronavirus, stanno per avere la meglio.

Alitalia, capitale iniziale della newco non inferiore a tre miliardi/ Il capitale iniziale della nuova Alitalia "non potrà essere inferiore ai 3 miliardi di euro" secondo il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli. La società, già in crisi da tempo, è in procinto di essere nazionalizzata dopo che la sospensione di tutte le attività economiche non essenziali, disposta per contenere i contagi da coronavirus, ne ha fortemente ridotto operatività e ricavi. Patuanelli in Senato ha garantito a nome del governo che i livelli occupazionali "saranno tutelati al massimo". Sotto il controllo pubblico, Alitalia "punterà fortemente sul lungo raggio, anche con nuove alleanze transatlantiche". Attualmente la compagnia opera con meno di 100 aerei ma, in fase di rilancio, "dovrà essere pronta a reperire nuovi aeromobili" per acquisire quote di mercato, ha spiegato il titolare del Mise. 

Dopo di braccio di ferro che dura da giorni fra il 54enne presidente e amministratore delegato Carsten Spohr e il governo Merkel, una nota di Lufthansa ha annunciato di essere in trattative con Berlino per ottenere 9 miliardi di euro dal fondo federale di stabilizzazione economica con cui finanziare le attività del gruppo. Negoziati che possono prevedere infatti un ingresso "silente" dello Stato nel capitale. Aiuti finanziari, dunque, non solo nella forma di prestiti (da capire ancora il tasso; fino a qualche giorno fa sul tavolo c'era un costoso 9%). 

 "I negoziati sulle misure finanziarie - si legge infatti nel comunicato - includono una partecipazione silente e un prestito garantito. Le condizioni relative sono oggetto di negoziato. Una partecipazione del governo tedesco nel capitale della compagnia rientra in questi negoziati. In questo contesto sono in discussione varie alternative per un aumento di capitale, incluso un aumento del valore nominale delle azioni per creare una partecipazione fino al 25% più una delle azioni". Partecipazione che andrebbe ad aggiungersi a quella del miliardario Heinz-Hermann Thiele (79 anni),  il primo azionista, con il 10%, in un 100% di capitale tutto flottante negoziato alla borsa di Francoforte (l’81,8% dei soci sono tedeschi, il 6,9% americani e il 3,6% di nazionalità lussemburghese).

Secondo quanto spiegato, il fondo federale chiede poi una rappresentanza in seno al consiglio di supervisione e una rinuncia al pagamento dei dividendi futuri. Si tratterebbe un po’ del modello Volkswagen, dove l’azionista pubblico è il Land della Bassa Sassonia, con una minoranza di blocco nella governance, che però nel caso di Lufthansa, dividend policy a parte, rimarrebbe silenziosa.

Pur ammettendo sin dal primo minuto che senza un intervento pubblico il gruppo non potrebbe sopravvivere, Spohr ha lottato fino alla fine minacciando, in alternativa alla nazionalizzazione, di portare i libri in tribunale, chiedendo la protezione dai creditori per tre mesi. 

Ma le condizioni in cui versa Lufthansa, che include anche Swiss Air, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Eurowings e l’italiana Air Dolomiti di base a Verona, hanno finito per metterla in un cul de sac. Da 350.000 passeggeri trasportati in media al giorno nel 2019, l'aviolinea è scesa a circa 3.000, perdendo il 99,1% dei flussi a bordo e cancellando ben 3.000 voli al giorno.

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Con 130 mila dipendenti, fra cui sono già stati annunciati esuberi, Lufthansa lascerà a terra quasi tutta la flotta almeno fino a ottobre, sperando che il settore mostri qualche accenno di ripresa in autunno. In attesa di una normalità nei livelli di traffico che dovrebbe registrarsi non prima del 2023.

@andreadeugeni