Economia
"Ma la politica della Banca centrale Usa la fa la Cina?". Parla l'economista Vaciago
E il forte contagio sulle borse europee è giustificato? Perché a Piazza Affari cadono anche i titoli di società che con la Cina non hanno niente a che fare?
"E' chiaro che si tratta di panic selling, anche da assenza di politica economica forte del governo Renzi e dell'Europa".
Da quale area valutaria potrebbe arrivare una prima risposta strutturale in grado d'invertire questo trend finanziario?
"Il G20 è l'organo giusto per intervenire, perché la crisi è globale. Poi Eurolandia deve prendere consapevolezza delle conseguenze della bolla cinese e dei rimedi da mettere in campo. Non è possibile che Bruxelles abbia speso 8 mesi per discutere di Grecia quando l'import-export Ue-Cina è dieci volte quello che l'Unione ha con Atene. Il panico dei mercati è conseguenza del sentirsi abbandonati a se stessi in presenza di guai maggiori rispetto a quello ellenico. Nel dubbio, gli investitori vendono".
In questo scenario, come si comporterà il presidente della Bce Mario Draghi visto che l'euro forte rischia vanificare gli sforzi dell'Eurotower sul fronte dell'inflazione?
"Draghi farà buon viso a cattivo gioco. Ma non è neanche lui il pompiere del mondo".
E il presidente della Federal Reserve Janet Yellen rinvierà ancora a settembre il rialzo del costo del denaro Usa?
"Sarebbe gravissimo, perché vorrebbe dire che Pechino decide la politica monetaria degli Stati Uniti. Il che significherebbe che possiamo chiudere la Fed, istituzione che, al contrario, deve ritrovare il desiderio di far sapere di esistere e non subire le conseguenze dello sgonfiarsi della bolla cinese. Non è possibile che il Qe dura da più di otto anni. Deve far sapere ai mercati di aver intrapreso la sua exit strategy di ritorno alla normalità".