Manovra, Acadi e Sistema Gioco Italia chiedono un incontro al governo
Manovra, Acadi e Sistema Gioco Italia chiedono un incontro urgente al governo: "Da domani un intero comparto rischia di scomparire"
“Con le ipotesi circolate ieri sera si è scelto per l’ennesima volta la strada di inasprire il prelievo sugli apparecchi da intrattenimento, già i più tassati in assoluto - in questo un unicum a livello mondiale -. Il settore del Gioco è l’unico settore concessorio ad essere stato oggetto, negli anni, a numerosi e continui incrementi di tassazione. Oggi, però, siamo di fronte a un punto limite, da cui non sarà più possibile tornare indietro. Chi sceglierà di proseguire su questa strada - su cui esistono anche forti dubbi di natura giuridica in relazione agli affidamenti concessori -, dovrà assumersi tutte le responsabilità di fronte alle aziende che compongono il settore e che rischiano di chiudere, agli investitori che hanno creduto in questo comparto che garantisce oltre 150.000 posti di lavoro. Ciò peraltro va in direzione opposta rispetto a tutte le dichiarazioni fatte fino ad ora dal Governo sull’impegno a non incrementare la pressione fiscale”. E’ il duro e preoccupato commento di Stefano Zapponini, Presidente di Sistema Gioco Italia, e di Guglielmo Angelozzi, Presidente di Acadi, le Organizzazioni che rappresentano il comparto del Gioco e dell’Intrattenimento di Confindustria, a seguito del Consiglio dei ministri di ieri.
“Chiediamo urgentemente un incontro con il Governo - concludono Zapponini e Angelozzi -, per poter - in extremis - trovare un’alternativa ad un percorso già battuto in passato e che non ha prodotto grandi risultati né per l’Erario né per il sistema industriale. Questo a tutela e beneficio di tutti: Istituzioni, Enti locali, concessionari, forza lavoro e giocatori”.