Economia

Maserati fatica a produrre: ordini ai minimi, chiusa la sede torinese di Yazaki. L'epidemia di Stellantis infetta tutti

Chiusa la sede di Grugliasco della multinazionale giapponese: 52 lavoratori a casa. Ai minimi storici la produzione di Maserati: Mirafiori ferma fino a gennaio, mentre a Modena sono state prodotte solo 220 vetture

di redazione economia

Yazaki licenzia 52 dipendenti a Grugliasco: la crisi di Maserati travolge l'indotto torinese

A Torino, la crisi del settore automotive si fa sempre più pesante. Tra le situazioni più critiche spicca quella di Yazaki, che ha annunciato il licenziamento di 52 dipendenti nella sede di Grugliasco, e quella di Maserati, suo principale cliente, che sta affrontando il peggior calo produttivo della sua storia.

La multinazionale giapponese Yazaki, specializzata nella produzione di cablaggi per auto, ha avviato una procedura di licenziamento che coinvolge oltre due terzi dei lavoratori della sede torinese. La decisione è legata alla drastica riduzione degli ordini da parte di Maserati, che ha spinto Yazaki a trasferire il magazzino in Campania e a eliminare il servizio di customer care. Questo ha portato a una chiusura di fatto della sede di Grugliasco, lasciando senza lavoro 52 persone a ridosso delle festività natalizie.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la vicenda si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà per il territorio. Yazaki, infatti, era stata un tempo strettamente legata a Fiat e successivamente a Stellantis, avendo acquisito la sede torinese per servire il gruppo. Ora però, con Stellantis che concentra le sue priorità fuori dall’Italia, il futuro industriale dell’area appare sempre più incerto.

Il brand del Tridente, intanto, vive una crisi senza precedenti. Lo stabilimento di Mirafiori è fermo fino a gennaio per mancanza di ordini. Quando è operativo, produce appena 10 vetture al giorno, limitandosi a due modelli (Granturismo e Grancabrio). Anche a Modena la situazione non è migliore: nel 2024 sono state prodotte solo 220 vetture. Questi numeri non solo mettono a rischio il futuro di Maserati, ma anche  l’indotto locale.

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Un altro esempio è Lear, azienda che produceva sedili per Maserati e per la 500 elettrica. Il suo stabilimento di Grugliasco è ormai inattivo, con 400 lavoratori in cassa integrazione. Per loro, la fine degli ammortizzatori sociali potrebbe segnare la chiusura definitiva del sito produttivo. L’11 dicembre è previsto un incontro tra sindacati e azienda all’Unione Industriali di Torino, ma le speranze di salvare i posti di lavoro sembrano ridotte al minimo.