Economia

Mes, nuovo scontro fra Conte e Salvini

Si alza il livello dello scontro sulla riforma del Meccanismo Europeo di Stabilita' (Mes), avviata dal precedente governo giallo-verde, e che ora l'esecutivo giallo-rosso si trova a dover concludere a dicembre. Il leader della Lega ha attaccato sul piano personale il premier Giuseppe Conte, che ha replicato sfidandolo ad un confronto Tv con il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri. Questi intanto dovra' convincere mercoledi' in Senato anche i parlamentari di M5s, che hanno parlato di "criticita'" del nuovo Mes. "Il dubbio, che ormai dalle carte si fa certezza - ha affermato Salvini - e' che Conte abbia preso degli impegni sul Mes in cambio della sua permanenza a Palazzo Chigi. Nel programma della Lega c'e' il blocco".

Blocco che tuttavia lascerebbe in vita l'attuale trattato istitutivo del Mes che presenta gli stessi problemi per un Paese ad alto indebitamento come l'Italia. Ma non e' questo il punto, bensi' l'accusa sul piano etico a fare infuriare Conte, che ha replicato: "Il senatore Salvini ogni giorno diffonde tante fake news. Ci sara' certamente occasione di un confronto su tutte queste sue mistificazioni". La promessa di un bis della drammatica seduta in Senato del 20 luglio? E poi la sfida: "Considerato che il Mes e' materia di competenza del Ministero dell'Economia, il ministro Gualtieri e' pronto a confrontarsi in tv con Salvini, proprio alla luce delle tante falsita' che egli continua ad affermare".

"Non capisco se il signor Conte ci e' o ci fa, se non ha compreso cosa sta facendo o se ha deciso di tradire il popolo italiano. Comunque sia, democraticamente, lo fermeremo", ha controreplicato Salvini, facendo capire di non accettare la sfida Tv con Gualtieri, riservandosi quella con Conte.

Intanto Gualtieri sara' in Parlamento a difendere una riforma avviata il 13 giugno all'Eurogruppo dal suo predecessore. Mercoledi' alle 14 sara' in Commissione Finanze del Senato, dove dovra' convincere anche i parlamentari di M5s, che oggi si sono riuniti parlando di "criticita'" della riforma del Mes, chiedendo comunque un nuovo voto del Parlamento prima della firma a dicembre da parte del premier. La revisione del Mes "non e' un complotto contro il nostro Paese", ha commentato Paolo Gentiloni, che sconsolato ha aggiunto: "Non dobbiamo metterci nell'ottica di un Paese che e' alla vigilia di ricorrere al salva-Stati, non lo abbiamo fatto nemmeno nel 2011 in condizioni ben peggiori".