Economia

Moda, l'export tira il freno nel 2024: tessile e pelle trainano il calo

di Redazione Economia

Il rallentamento è stato particolarmente evidente in Germania e Cina, bene negli Usa con un rialzo del 23,7%

Moda, cala l'export nei primi mesi del 2024: tessile e pelle in affanno

Il settore moda segna un avvio d'anno in calo per quanto riguarda l'export. In particolare le esportazioni di tessile, pelli e accessori hanno subito un ribasso del 4,1%, pari a 5,3 miliardi di euro: un dato in calo se comparato a febbraio del 2023. 

Secondo quanto riportato da Pambianconews, la causa è stato il rallentamento delle vendite all'estero di prodotti in pelle e tessile. Infatti l'export di quest'ultimo si è attestato a -6,5% (859 milioni di euro), mentre quello dei prodotti in pelle è calato del 8,1% (2,1 miliardi di euro). D'altra parte le esportazioni di abbigliamento hanno invece subito un rialzo crescendo di un punto percentuale per un valore di 2,3 miliardi di euro. In particolare, il rallentamento è stato particolarmente evidente in Germania tra i mesi di gennaio e febbraio (calo del 4,1%).

“La crescita dell’export si inserisce in un contesto altamente volatile di difficile prevedibilità”, ha spiegato Matteo Zoppas, presidente di Ice (Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane). "A livello complessivo il dato, è caratterizzato da forti divergenze tra Paesi di destinazione: negli Usa le esportazioni a febbraio 2024 crescono del +23,7% rispetto allo stesso mese del 2023, in Cina, per la quale ogni previsione è difficile, calano del -57,6%, così come anche in Germania dove registriamo un calo del -5,4%, proseguendo un trend che si protrae ormai da 11 mesi. Ci confrontiamo quindi con un quadro segnato da profonde incertezze causate anche dal perdurare di tensioni geopolitiche internazionali”.

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In particolare, il mondo della pelle ha scontato il rimbalzo dei prezzi, l’aumento del costo delle meterie prime, e in generale le diverse tensioni geopolitiche si si sono riverberate sui mercati inducendo anche le case di moda a tirare il freno.