Economia

Moldavia, l'ombra della Russia nella corsa verso l'Ue: "Mosca vuole trascinarla in guerra contro l'Ucraina"

di Rosa Nasti

La Russia sta cercando di riportare la Moldavia nella sua sfera di influenza con tutti i mezzi possibili. Parla la giornalista e scrittrice moldava Paula Erizanu

Moldavia, soldi dal Cremlino per sabotare le elezioni: "Avere un governo obbediente consentirebbe alla Russia di inviare soldati in Ucraina"

Il referendum sull’adesione della Moldova all’Unione Europea è stato un testa a testa serrato. I "no" hanno dominato per gran parte dello scrutinio, ma un’impennata di voti favorevoli dall'estero ha ribaltato la situazione, portando il "sì" a una vittoria risicata, appena sopra il 50%.

La presidente Maia Sandu, in cerca di un secondo mandato, aveva puntato tutto su questo referendum, collegando il voto presidenziale a quello referendario per ancorare l’integrazione europea nella Costituzione. Un azzardo calcolato che sembrava vincente, ma le urne hanno raccontato una storia diversa. E ora la premier si prepara ad affrontare un difficile ballottaggio contro Alexandr Stoianoglo, candidato filorusso del Partidul Socialiștilor din Republica Moldova.

Accuse di corruzione, finanziamenti russi e tentativi di sabotaggio hanno macchiato la campagna elettorale, con Mosca che avrebbe speso milioni per influenzare il voto, tentando di bloccare il percorso europeo della Moldova. Intanto, il paese è ancora segnato da problemi profondi: la corruzione dilagante e l’impatto della guerra russo-ucraina sui prezzi energetici sono solo la punta dell'iceberg.

Per approfondire le implicazioni di questo voto, Affaritaliani.it ha interpellato Paula Erizanu, scrittrice e giornalista moldava che ha collaborato con testate come BBC, The Guardian e The New York Times, scrivendo di politica, arte e cultura nell'Europa dell'Est.

Come può l'esito di questo referendum influenzare il panorama politico in Moldova, soprattutto per leader pro-europei come Maia Sandu? 

Se il voto favorevole verrà dichiarato legale dalla Commissione Elettorale e dalla Corte Costituzionale, la Moldova inserirà l'integrazione europea come obiettivo nazionale nella Costituzione, e il processo di adesione all'Ue proseguirà. Tuttavia, la situazione resta alquanto complicata, soprattutto a causa delle accuse di Sandu, che ha denunciato l'acquisto di 300.000 voti da parte di reti criminali. In ogni caso, la Russia e i suoi agenti cercheranno di dipingere i risultati come un fallimento. Il margine ristretto dovrebbe essere un campanello d'allarme per la Moldova pro-europea a tutti i livelli — dalla classe politica alla società civile, fino ai media.

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Perché la premier Maia Sandu ha deciso di tenere il referendum insieme alle elezioni presidenziali?

Sandu ha dichiarato di voler contrastare la narrativa secondo cui solo il governo spinge per l'integrazione della Moldova nell'Ue. Le elezioni presidenziali sono solitamente quelle con la maggiore affluenza, e tenere il referendum nello stesso giorno significava mobilitare un numero maggiore di elettori — cosa che è effettivamente avvenuta, con un'affluenza del 51%. I critici, però, hanno sostenuto che il referendum fosse anche un modo per coprire i ritardi nelle riforme giudiziarie anticorruzione che Sandu aveva promesso. Ironia della sorte, è probabilmente proprio la mancanza di progressi rapidi nelle riforme anticorruzione ad aver generato il grande divario tra i sondaggi e il risultato di questo voto.

Quali politiche interne dovrebbero essere discusse se la Moldova entrasse nell'Unione Europea?

Il processo di integrazione della Moldova nell'Ue richiede una serie di riforme, tra cui la riforma del sistema giudiziario e la lotta contro l'oligarchia. Sono necessarie anche riforme economiche. Inoltre, sarà fondamentale lavorare per creare un consenso nazionale intorno al percorso europeo del Paese.

Quanto sono gravi le accuse di interferenza russa nelle elezioni e cosa è stato fatto per proteggere il voto?

Le forze di polizia, la procura anticorruzione e i servizi di intelligence hanno riferito di aver indagato e arrestato 130.000 persone coinvolte in atti di corruzione elettorale, compromettendo così il processo democratico. Il giornale indipendente Ziarul de Gardă ha condotto un'inchiesta sotto copertura per tre mesi all'interno della rete di Shor, rivelando come gli elettori venissero corrotti tramite trasferimenti bancari internazionali soggetti a sanzioni e prelievi di contante dalle banche controllate dalla Russia in Transnistria (puoi guardare la loro inchiesta con sottotitoli in inglese qui: https://www.youtube.com/watch?v=eN6t02HanMs). Negli ultimi giorni, la BBC ha anche intervistato un elettore che si aspettava un pagamento: https://x.com/sarahrainsford/status/1848306963647451616.

A suo avviso, che impatto ha l'influenza russa sul percorso della Moldova verso l'integrazione nell'Ue? Questa situazione avrà ripercussioni sulla guerra tra Ucraina e Russia?

La Russia sta cercando di riportare la Moldova nella sua sfera di influenza con tutti i mezzi possibili. Avere un governo obbediente in Moldova consentirebbe alla Russia di inviare soldati in Ucraina, coinvolgendo il confine moldavo-ucraino nel conflitto o, perlomeno, trascinando maggiormente la Moldova in una guerra ibrida contro l'Ucraina.