Mps, si allungano i tempi per l'ok di Bruxelles al piano strategico. Rumors
I paletti di Bruxelles all'operazione di salvataggio del Montepaschi
Si allungano i tempi necessari per il via libera dell'Ue al Piano strategico di Banca Mps e alla conseguente nazionalizzazione che metterà in sicurezza la banca. Secondo quanto ha riferito il Corriere della Sera nel corso del weekend, il semaforo verde di Bruxelles potrebbe slittare anche oltre marzo, termine entro cui i negoziatori si erano ripromessi di chiudere la partita. Secondo le indiscrezioni, la Commissione europea sarebbe orientata a chiedere ulteriori modifiche al dispositivo proposto dal Governo all'intervento pubblico su Rocca Salimbeni.
In particolare, tra i punti su cui al momento si concentrano le maggiori perplessità da parte del Commissario Ue alla Concorrenza, Margarrethe Vestager, ci sarebbe il trattamento giudicato troppo generoso nei confronti degli investitori istituzionali del Monte. Su questo fronte, infatti, le regole europee indicano che, quando un istituto di credito necessita di aiuti di Stato, ai creditori privati non resta che subire perdite, partecipando cosi' al salvataggio.
Sulla misura in cui tali perdite debbano essere contabilizzate si sta concentrando l'attenzione di Bruxelles: il timore è che le cancellazioni di valore previste dal Governo sui bond in mano ai grandi soggetti istituzionali finiscano per premiare eccessivamente (o penalizzare troppo poco) questi ultimi, per giunta attingendo a risorse dei contribuenti.
Un altro punto ancora da chiarire riguarda il prezzo a cui lo Stato italiano rilevera' le azioni Mps: la Commissione Ue non vuole che sia eccessivamente elevato, il che accrescerebbe le difficolta' che il Tesoro avrebbe tra qualche anno nel riprivatizzare l'istituto guidato da Marco Morelli.