Economia

CdC Napoli, saldo positivo tra nuove imprese e cancellazioni. Nel 2020 +1.727

Eduardo Cagnazzi

Fiola: "Il sistema regge ciononostante mettiamo in campo 45 milioni per la ripresa economica delle attività". Collaborazione, non ostilità tra le istituzioni

Nell’anno 2020 risultano iscritte alla Camera di Commercio di Napoli e provincia 304.715 imprese. L’anno precedente erano 300.578. Nel corso dei dodici mesi ammontano a 3.756 le nuove iscrizioni (l’anno precedente 3.420) e 2.030 cancellazioni (nel 2019 2.164), con un saldo di + 1.727 imprese (l’anno scorso il saldo era + 806). Le nuove start-up registrate nell’anno in corso sono 38. I numeri ufficiali del Registro delle imprese dell’ente camerale fotografano la situazione attuale, che indica una crescita complessiva del numero di società iscritte, un saldo attivo tra nuove iscrizioni e cessazioni.

“L’effetto Covid sulle imprese di Napoli e provincia, dunque, non è ancora evidenziabile con numeri ufficiali, ai quali occorre comunque sempre riferirsi per un’analisi complessiva e seria della situazione”, spiega il presidente della Camera di Commercio di Napoli e provincia, Ciro Fiola. “Sono mesi che continuiamo a leggere numeri al lotto, dei quali non si comprende la natura, così come siamo costretti a commentare ipotesi che, considerato l’andamento della pandemia, restano solo tali. L’autorevolezza di chi denuncia o lancia allarmi relativi a infiltrazioni, commistioni con parti della criminalità organizzata, fenomeni di usura legati alla difficoltà del momento, ci impone di essere particolarmente accorti. Così come bisogna essere sempre vigili e impedire che il tessuto economico legale si inquini, per qualunque motivo, con l’immissione di capitali di dubbia provenienza, che drogherebbero un’economia già fragile. I dati ufficiali ci dicono che comunque il sistema regge, probabilmente anche grazie alla grande capacità di autorigenerarsi degli imprenditori meridionali o alla tipologia di imprese esistenti sul territorio. I ristori di Stato, i sostegni regionali e tutte le iniziative governative (penso, ad esempio, a Resto al Sud) hanno dato una mano a mantenere in vita il sistema connettivo delle imprese. Ma gli effetti veri della pandemia li vedremo il prossimo anno, anche se l’augurio è che superati i primi mesi e grazie ai vaccini e alle cure, si possa ritornare a una vita normale, offrendo spunti per il rilancio dell’economia, come avviene in genere dopo le crisi profonde”.

Il presidente Fiola sottolinea che dal 10 gennaio l’ente camerale darà il via alle consultazioni con le associazioni datoriali per definire insieme l’allocazione dei 45 milioni di euro stanziati dal Consiglio della Camera delle imprese e destinati a bandi a favore delle attività economiche. “In linea con l’idea che sostiene questa presidenza dal primo momento, ovvero cercare nella pluralità delle istanze di ognuno quella ricchezza che può riflettersi sulla salute delle imprese. Penso a settori come il turismo che dovranno essere trainanti, alla ristorazione di qualità, all’eccellenza dell’artigianato e della sartoria, alle nuove tecnologie, all'agricoltura e all’industria che dovranno assumersi l’onere di fungere da propulsore per tutto il sistema. Ma anche alle aziende che operano nei servizi, sia per il pubblico che per il privato e a quella miriade di microimprese che sono la spina dorsale della nostra economia locale alle quali non faremo mai mancare il nostro sostegno. Nell’ottica della collaborazione istituzionale, in un momento in cui non ci può essere spazio per le divisioni, a nessun livello”.