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Coronavirus, Tentori (AXA IM): "Ripresa economica al 2021, equilibri multipli"

"Il Coronavirus ha provocato una notevole contrazione del PIL. Si stima una ripresa economica nel 2021 con uno scenario congiunturale a V ed equilibri multipli"

Coronavirus, contrazione del PIL e ripresa economica: il commento di Alessandro Tentori, CIO AXA IM Italia.

"Abbiamo già affrontato il tema dei possibili profili di ripresa economica in passato, ma penso sia utile aggiornare la view con alcune considerazioni alla luce dell’evolvere della situazione, sia macro che di mercato. In particolare, penso sia necessario confrontare il consenso degli economisti con i potenziali rischi nei prossimi 12 mesi.

Un rapido sguardo alle stime più recenti evidenzia una fortissima contrazione del PIL, molto probabilmente incentrata sul secondo trimestre. Per esempio, negli Stati Uniti la contrazione mediana è stimata intorno al 25% (annualizzato) nel secondo trimestre, seguita da un rimbalzo del 9% e del 7% nel terzo e quarto trimestre. La costante di quasi tutte le stime macroeconomiche – incluse quelle “ufficiali” del Fondo Monetario Internazionale – è una forte ripresa economica nel 2021. Spesso la ripresa prende già forma nella seconda metà dell’anno in corso.

Uno scenario congiunturale a “V”, quindi. Uno scenario alquanto aggressivo, rispetto al livello di incertezza e di preoccupazione espresso dai mercati durante il sell-off di marzo. A mio avviso ci troviamo di fronte a equilibri multipli:

  • Equilibrio bullish: i numeri della pandemia migliorano velocemente (cosi come hanno accelerato all’inizio del contagio), confermando le stime di una ripresa a “V”. In questo scenario, le misure messe sul tavolo dalle autorità fiscali e monetarie sono molto probabilmente calibrate in maniera troppo generosa. Questo potrebbe addirittura alimentare una nuova bolla finanziaria, il che non sarebbe in contrasto con alcune teorie come l’ipotesi della continuità delle bolle.
  • Equilibrio bearish: I numeri scendono rapidamente e la situazione pandemica si stabilizza per adesso, ma come suggerito da quasi tutti i modelli si innesca una seconda ondata di contagi. In questo scenario, i mercati vengono messi fuorigioco dallo scenario a “W” o a “L”. Si tratta di due scenari che implicano una significativa revisione delle stime di crescita economica e quindi degli utili aziendali futuri. L’equilibrio si instaura solo a prezzi più bassi. Per esempio, un livello di equilibrio potrebbe essere la media di lungo periodo degli utili di Shiller che implica una ulteriore correzione dell’indice S&P500 di circa 20% dai livelli attuali.

In conclusione, possiamo dire che oggi i mercati finanziari sono forse troppo sbilanciati sull’equilibrio “ottimista”, avendo rivisto a ribasso il prezzo del rischio alla luce degli ingenti pacchetti di supporto inaugurati dai singoli governi (Stati Uniti in particolare). Ovviamente la speranza di tutti è che si riesca a raggiungere questo equilibrio, il che vorrebbe effettivamente indicare la fine del contagio. Faccio però notare come nei modelli a equilibri multipli spesso la transizione tra diversi “stati” del sistema sia una transizione discontinua. Questa peculiarità, chiamiamola pure non-linearità dell’economia, produce un circolo vizioso che amplifica ulteriormente la volatilità durante queste fasi di transizione. Ne abbiamo avuto un esempio a fine febbraio".