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Di Loreto (Confcooperative): "La persona venga prima del profitto"
Al via il Festival dell'economia civile dal 16 al 18 settembre a Firenze
Intervento di Fabiola Di Loreto (Confcooperative) per annunciare l'inizio del Festival dell'Economia Civile dal 16 al 18 settembre a Firenze
Un’economia che metta al centro la persona prima del profitto, i territori prima dei fondi di investimento, che poggi su valori umani prima che su algoritmi dettati dalla finanza. È con questo mood che è nato il Festival Nazionale dell’Economia Civile. La crisi finanziaria del 2008 non è stata sufficiente a far riflettere su quali dovrebbero essere i punti cardinali di uno sviluppo sostenibile per la società e per l’ambiente. Da allora abbiamo subito i morsi della pandemia non ancora del tutto debellata, il ritorno dell’inflazione ormai alla soglia delle due cifre, determinata dalla guerra dell’energia, oltre che dal conflitto nel cuore dell’Europa che riporta indietro le lancette della storia agli anni più bui vissuti dal nostro continente. Lo sviluppo sfrenato senza rispetto della natura e dell’ambiente con gli sconvolgimenti climatici che sono sempre evidenti sotto gli occhi di tutti dalla siccità che asseta l’Italia alle piogge che hanno sommerso il Pakistan. Tutti questi crac epocali dimostrano la prepotente attualità del Festival giunto alla sua IV edizione. Assistiamo sempre più a una drammatica separazione tra chi ce la fa e chi arranca o scivola verso la povertà tanto che solo in Italia abbiamo oltre 10 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà.
La cooperazione propone un paradigma di sviluppo differente rappresentando ciò che già facciamo per il Paese. Imprese sostenibili perché non delocalizzano mai, restano radicate al territorio in cui nascono. La cooperazione, nella sua capacità di rispondere sia ai bisogni delle comunità sia alla necessità di creare lavoro, è una delle frontiere più avanzate dell’economia civile. Lo facciamo nel welfare sostituendo addirittura lo Stato, nel recupero delle aree interne, nel rafforzamento delle filiere agroalimentari per dare reddito ai produttori agricoli, nel credito al territorio, nei servizi alle imprese, nell’abitare di qualità, nella distribuzione al consumo e al dettaglio, nell’auto imprenditorialità con ex operai che diventano imprenditori di se stessi rilevando imprese in default. È in pillole il racconto delle esperienze e del messaggio che portiamo a Firenze e vogliamo lanciare dalla 4 edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile.