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Edison, il gas spinge i ricavi: nel semestre crescono a €13,2 miliardi
I ricavi della Filiera Attività Gas sono saliti a 10.331 milioni di euro, in conseguenza del forte impegno di Edison per massimizzare le importazioni di gas
Edison chiude il semestre con un incremento dell'EBITDA pari a €622 mln. L’utile netto scende a €201 mln
Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi ieri, ha esaminato la Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2022, che si è chiusa con una marcata crescita dei ricavi di vendita in conseguenza della crescita dei prezzi e del ruolo determinante svolto dalla società per garantire la sicurezza di approvvigionamento del Paese massimizzando l’import di gas. Il primo semestre del 2022 si è caratterizzato per il forte rincaro dei prezzi dell’energia aggravato dalla guerra russo-ucraina e per l’incertezza sulla continuità di forniture di gas dalla Russia. In questo contesto, Edison ha reso disponibile all’Italia il 5% di gas in più rispetto al primo semestre 2021, contribuendo alla sicurezza energetica del Paese.
I maggiori volumi di vendita di gas, pari a circa 2 miliardi di metri cubi, unitamente all’incremento dei prezzi (quotazione media di energia elettrica e gas più che quadruplicata nel semestre) hanno spinto i ricavi del Gruppo Edison a 13.222 milioni di euro (4.120 milioni di euro nello stesso periodo del 2021), di cui 10.331 milioni di euro dalla Filiera Attività Gas (2.388 milioni di euro nel 2021) e 4.485 milioni di euro dalla Filiera Energia Elettrica (2.006 milioni di euro nel 2021).
Più limitato l’incremento del Margine Operativo Lordo (EBITDA) a 622 milioni di euro (472 milioni di euro del primo semestre 2021) che tiene conto del forte aumento dei costi di produzione e approvvigionamento dell’energia e delle materie prime nonché delle politiche di copertura dei prezzi di vendita. Al risultato hanno contribuito soprattutto la produzione termoelettrica e le attività gas. Tali fattori hanno più che compensato il calo della produzione idroelettrica, che ha sofferto la bassa idraulicità del periodo, e l’impatto negativo del rialzo dei prezzi sulla marginalità delle vendite ai clienti finali. In questo scenario di incremento dei prezzi, Edison ha adottato azioni di protezione dei clienti che hanno pesato sulla redditività delle attività downstream.
Il Gruppo chiude il semestre con una contrazione dell’utile a 201 milioni di euro (319 milioni nel primo semestre 2021); il risultato è penalizzato dall’applicazione dei decreti “Aiuti”, “Taglia prezzi” e “Sostegni-ter” e dall’assenza di effetti non ricorrenti. L’indebitamento finanziario al 30 giugno 2022 è pari a 150 milioni di euro da 104 milioni di euro al 31 dicembre 2021 e registra gli investimenti per il rafforzamento nei business della transizione energetica. La società è impegnata nella realizzazione di due impianti a ciclo combinato a Marghera e Presenzano che saranno i più efficienti in Europa, nello sviluppo di nuova capacità eolica e fotovoltaica oltre che nei servizi energetici e ambientali.
Contesto di riferimento e andamento della gestione del Gruppo al 30 giugno 2022
Nel primo semestre 2022 la domanda di energia elettrica in Italia si è attestata a 158,1 TWh segnando una crescita del 2,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in conseguenza della rimozione delle restrizioni ancora presenti nel 2021 a causa della pandemia e di temperature più alte che hanno indotto maggiori consumi. Tale domanda è stata soddisfatta dall’incremento della produzione nazionale, che complessivamente ha coperto l’87% del fabbisogno. A crescere è stata soprattutto la produzione termoelettrica (+15,1% a 95,3 TWh), che nel semestre è arrivata a coprire il 69% del mix di generazione nazionale (+7% rispetto al 2021), supplendo al drastico calo dell’idroelettrico (-39,7% a 14,5 TWh) causato dal perdurare dello stato di siccità, e alla lieve flessione dell’import (-2,1% a 21,4 TWh). In aumento anche il contributo del fotovoltaico (+4,8% a 13,9 TWh) e dell’eolico (+8,9% a 11,5 TWh). Sul fronte dei prezzi, il Prezzo Unico Nazionale (PUN) ha registrato un valore medio di 249,1 euro/MWh: valore quasi quattro volte superiore rispetto al primo semestre del 2021 (67 euro/MWh).
Nel periodo risulta in lieve flessione (-1,7%) la domanda italiana di gas, che si è attestata a 39,1 miliardi di metri cubi. A diminuire sono i consumi residenziali (-4,1% a 17,1 miliardi di metri cubi), per effetto di un clima più mite, e gli usi industriali (-8,4% a 8,3 miliardi di metri cubi) che hanno risentito del peggioramento dello scenario economico ed energetico. Di segno opposto i consumi per usi termoelettrici, che nel periodo crescono del 7% a 12,7 miliardi di metri cubi. Sul fronte dei prezzi, il gas spot in Italia nel primo semestre 2022 si è attestato su un valore medio di 103,5 centesimi di euro a metro cubo (nel primo semestre 2021 era di 23,1 centesimi di euro a metro cubo). Il trend rialzista è stato sostenuto dalla forte volatilità dei mercati gas europei a seguito delle tensioni geopolitiche e della crescente incertezza sull’offerta via gasdotto dalla Russia.
In questo contesto, i ricavi di vendita del Gruppo Edison nel primo semestre dell’anno sono aumentati a 13.222 milioni di euro da 4.120 milioni di euro dello stesso periodo del 2021, per effetto della crescita dei volumi di vendita e dei prezzi di entrambe le filiere in linea con lo scenario di riferimento. In particolare, i ricavi della Filiera Attività Gas sono saliti a 10.331 milioni di euro (2.388 milioni di euro nel 2021) in conseguenza del forte impegno di Edison per massimizzare le importazioni di gas e contribuire così alla sicurezza del sistema energetico nazionale. Complessivamente la società ha reso disponibile all’Italia circa il 5% di gas in più rispetto al primo semestre 2021 grazie alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento. I ricavi della Filiera Energia Elettrica si sono attestati a 4.485 milioni di euro (2.006 milioni di euro nel 2021) spinti da volumi di produzione più alti del 30% rispetto al primo semestre 2021.
Il Risultato Operativo (EBIT) si è attestato a 407 milioni di euro da 156 milioni di euro nel primo semestre del 2021. Sul risultato hanno inciso ammortamenti per 191 milioni di euro, la variazione netta di fair value relativa alle attività di hedging su commodity e cambi negativa per 7 milioni di euro e altri oneri netti relativi alle Attività non-Energy per 12 milioni di euro.
Previsioni
Alla luce dell’attuale contesto che permane caratterizzato da un’elevata volatilità, e sulla base dell’attuale quadro regolatorio, la società stima di chiudere il 2022 con un’EBITDA in un intervallo compreso tra 950 e 1.050 milioni di euro a fronte di un’EBITDA 2021 di 989 milioni di euro.