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Enel, nei primi nove mesi del 2023 utile netto ordinario in crescita a 5 mld
Si conferma la focalizzazione degli investimenti sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile
Enel: solidi risultati nei nove mesi 2023, con ebitda a 16,4 miliardi di euro e utile netto a 5 miliardi di euro
Il Consiglio di Amministrazione di Enel, presieduto da Paolo Scaroni, ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023, nonché il prospetto contabile di Enel riferito alla medesima data e la relazione, da cui risulta che la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Società consente la distribuzione di un acconto sul dividendo per l’esercizio 2023 pari a 0,215 euro per azione, che verrà messo in pagamento a decorrere dal 24 gennaio 2024.
I ricavi dei nove mesi del 2023 sono pari a 69.534 milioni di euro (105.5221 milioni di euro nei nove mesi del 2022, -34,1%). La variazione è da ricondurre principalmente ai minori volumi di energia prodotti in un regime di prezzi medi di vendita decrescenti in un contesto caratterizzato da una maggiore stabilità dei prezzi rispetto ai nove mesi del 2022, nonché al differente perimetro di consolidamento nei due periodi a confronto.
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Ebitda ordinario a 16.386 milioni di euro (12.671 milioni di euro nei nove mesi del 2022, +29,3%). L’incremento è riconducibile ai risultati del business integrato, che ha beneficiato della normalizzazione dei margini rispetto all’analogo periodo del 2022 e al miglioramento dei risultati di Enel Grids. EBITDA a 15.220 milioni di euro (12.3271 milioni di euro nei nove mesi del 2022, +23,5%); EBIT a 9.835 milioni di euro (6.0671 milioni di euro nei nove mesi del 2022, +62,1%).
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Il risultato netto ordinario del Gruppo è invece pari a 5.033 milioni di euro (3.0462 e 3 milioni di euro nei nove mesi del 2022, +65,2%). L’aumento riflette l’andamento positivo della gestione operativa ordinaria e la minore incidenza delle interessenze dei terzi sul risultato netto ordinario, che hanno più che compensato l’incremento degli oneri finanziari netti dovuto all’evoluzione dei tassi di interesse e all’aumento del debito medio del periodo, nonché il maggior onere fiscale da ricondurre ai migliori risultati.
Investimenti a 8.759 milioni di euro (9.309 milioni di euro nei nove mesi del 2022, -5,9%). La variazione è riconducibile essenzialmente al differente perimetro delle attività classificate come “disponibili per la vendita” rispetto ai nove mesi del 2022; al netto di tali effetti il valore degli investimenti risulta sostanzialmente invariato. Si conferma la focalizzazione degli investimenti sullo sviluppo delle reti di distribuzione e della capacità rinnovabile.