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Eni, pubblicata la 22ª edizione della World Energy Review
Dalla rassegna emerge l’importanza della diversificazione delle fonti energetiche per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti
Eni presenta la World Energy Review 2023: le fonti fossili continuano a coprire circa l’80% della quota del mix energetico
La World Energy Review (WER), la rassegna statistica energetica mondiale curata da Eni e punto di riferimento dell’industria energetica, arriva quest'anno alla sua ventiduesima edizione, proponendosi in una nuova versione interattiva disponibile sul sito eni.com. Gli eventi dirompenti del settore energetico nel 2022, i cui trend principali sono riportati nelle tavole del WER, hanno evidenziato la necessità di ampliare le prospettive future, mirando a soluzioni diversificate in grado di assicurare una transizione sostenibile, sicura ed economicamente equa.
Nel 2022, il consumo primario mondiale di energia cresce ad un tasso prossimo al 1% rispetto al 2021, confermando il trend delle ultime decadi, con le fonti fossili che continuano a coprire circa l’80% della quota del mix energetico. Allo stesso tempo, i prezzi delle principali commodities energetiche hanno risentito degli effetti della guerra in Ucraina su tutti i mercati con impatti diversificati a seconda delle caratteristiche di ciascuno e del grado di dipendenza dalle forniture russe.
In linea con il processo di cambiamento in atto, la World Energy Review 2023 dedica ampio spazio a temi strategici, come il gas naturale e i minerali critici, fondamentali per la transizione energetica. Di seguito, i principali messaggi derivanti dall’analisi condotta:
1. Per quanto riguarda il comparto oil, le tensioni dovute ad un decennio di minori investimenti e alla guerra in Ucraina hanno portato la media annua del Brent nel 2022 a 101,2 $/b, superiore del 43% rispetto al 2021. In tale contesto, la domanda continua ad aumentare (+2,2 Mb/g), arrivando a 100 Mb/g e recuperando quasi completamente la perdita legata alla pandemia (-0,7% rispetto al 2019). La produzione mondiale di petrolio aumenta di 4,3 Mb/g, con la crescita concentrata nei paesi del Golfo OPEC per effetto del riassorbimento dei tagli del 2020. La capacità di raffinazione netta torna a crescere nel 2022 con l’entrata di nuovi progetti in Medio Oriente e Cina per un ammontare poco inferiore ai 2 Mb/g.
2. I prezzi del gas raggiungono livelli significativamente elevati con effetti diretti sulle commodity a valle, prima tra tutte l’elettricità. L’Europa compensa l’ammanco di import via pipeline dalla Russia principalmente attraendo volumi addizionali di LNG, pagando prezzi più alti. La domanda mondiale di gas complessivamente nel 2022 si riduce di oltre l’1%, dopo il rimbalzo post pandemia nel 2021 (circa +5%), con dinamiche divergenti su scala globale: forte frenata in Europa, Russia e Asia, solo parzialmente compensata da crescita in Stati Uniti e Medio Oriente.
3. Le installazioni di rinnovabili sono in crescita esponenziale negli ultimi anni. Tuttavia, la quota di solare ed eolico copre poco più del 10% nel mix di generazione elettrica, a fronte dell’oltre 60% generato da fonti fossili.
4. I minerali critici giocano un ruolo fondamentale in alcune tecnologie chiave legate alla transizione. La maggior parte registra una significativa crescita in termini di produzione, riflettendo anche l’aumento della domanda. Il nichel e il litio segnano l’incremento maggiore (superiore al 20%).
La pubblicazione della World Energy Review segue un ordine preciso, con la suddivisione in due tranche: la prima a luglio, con l’anticipazione delle variabili chiave per i settori oil and gas e le statistiche sulle moderne rinnovabili e materiali critici; la seconda in ottobre, con la declinazione completa di tutte le variabili.