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illimity chiude il primo trimestre con utile netto a € 7,8 mln

di Marcello Antelmi

Passera (illimity): "I nostri indicatori di liquidità e patrimonializzazione rimangono tra i più alti del sistema"

Solida anche la patrimonializzazione, con un CET 1 ratio phased-in al 15,6% (15,5% fully loaded), che presenta un buffer rispetto al requisito SREP di circa 650bps. Pur includendo le perdite non realizzate del portafoglio Held To Collect (minori di 15 milioni di euro) il CET1 ratio rimane su livelli elevati. Trend operativi in linea con le previsioni di budget della Banca, con ricavi pari a 72,1 milioni euro (78,5 milioni nel primo trimestre 2022), caratterizzati da una forte progressione sia del margine di interesse (+34% a/a), che ha beneficiato soprattutto della crescita dello stock di crediti verso clientela e dell’aumento dei tassi, sia delle commissioni nette (+18% a/a) grazie al contributo di tutte divisioni di business.

I costi operativi si attestano a 50,0 milioni di euro in aumento rispetto ai 44,9 milioni di euro del primo trimestre 2022, incremento che riflette soprattutto l’annualizzazione degli effetti del completamento del dimensionamento degli organici nelle strutture operative e i maggiori ammortamenti dovuti agli investimenti IT per il lancio delle iniziative tech realizzati durante lo scorso anno. Va poi citato l'utile prima delle imposte pari a 12,1 milioni di euro, che esprime un utile netto di 7,8 milioni di euro. 

Al 31 marzo 2023, gli attivi della Banca sono pari a 6,1 miliardi di euro in aumento del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-4% rispetto a fine 2022). All’interno di questo aggregato, i crediti netti verso la clientela e investimenti superano i 3,9 miliardi di euro, in aumento del 39% rispetto al 31 marzo 2022 (+4% rispetto al trimestre precedente), con il contributo in particolare dei business di credito performing alle imprese.

Il patrimonio di vigilanza primario (CET1 Capital) è pari a circa 677 milioni di euro, in lieve calo rispetto al dato di fine 2022 (683 milioni di euro) per effetto della rimozione del beneficio, riconosciuto come filtro prudenziale, sul valore negativo della riserva da valutazione sui titoli di Stato. Le attività di rischio ponderate (RWA) si attestano a circa 4.344 milioni di euro, stabili rispetto al trimestre precedente.