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Intesa Sanpaolo: celebrato il 50° dalla scomparsa del banchiere Mattioli

Intesa Sanpaolo e Fondazione Raffaele Mattioli ricordano l'eredità e il 50° anniversario dalla scomparsa del Banchiere umanista

Nel 50° anniversario della scomparsa di Raffaele Mattioli, l'iconico banchiere considerato un "banchiere umanista", Intesa Sanpaolo e la Fondazione Raffaele Mattioli hanno unito le forze per onorare l'eredità di questo pioniere nel campo finanziario e culturale, celebrando il suo contributo alla modernizzazione industriale dell'Italia e alla visione di una "Banca al servizio del Paese".

La giornata commemorativa, presieduta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, ha visto la partecipazione di eminenti personalità, tra cui il Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, il Presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, il Presidente ABI, Antonio Patuelli, e il Presidente della Fondazione Raffaele Mattioli, Ricciarda Mattioli. L'apertura dei lavori è stata affidata a Gaetano Miccichè, Chairman Divisione Imi-Corporate & Investment Banking Intesa Sanpaolo.

Raffaele Mattioli, nato a Vasto nel 1895 e scomparso a Roma nel 1973, ha lasciato un'impronta indelebile nel mondo della finanza internazionale. Durante il suo mandato come amministratore delegato e successivamente presidente della Banca Commerciale Italiana, Mattioli ha incarnato il concetto di banchiere umanista, impegnandosi attivamente nella promozione culturale in diversi campi come storia economica, letteratura, architettura e arte. La sua visione sosteneva l'importanza di una classe dirigente dotata di una solida cultura umanistica, considerando lo sviluppo economico come indissolubilmente legato a quello culturale. 

Uno dei momenti salienti della sua vita è stato il suo coinvolgimento nel salvataggio di vite durante la persecuzione degli ebrei, causata dalle leggi antisemite del 1938. In quell'anno, divenne anche editore, acquisendo la Casa Editrice Ricciardi. L'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo conserva con cura i documenti di Raffaele Mattioli, comprendenti 290 faldoni e oltre 4.000 fascicoli di corrispondenza, aperti alla fruizione pubblica. La Digital Library offre inoltre migliaia di pagine digitalizzate, consultabili previa registrazione sul portale di pubblicazione degli inventari dell'Archivio Storico, nelle sezioni "Scritti di Mattioli" e "Scritti su Mattioli".

In occasione di questo anniversario, Intesa Sanpaolo ha reso disponibile il podcast "L'eredità di Raffaele Mattioli: 50 anni dopo" su Intesa Sanpaolo On Air, mentre il documentario "Humanitas, Economia, Immaginazione. L’universo di Raffaele Mattioli", prodotto da RAI Cultura con materiale dell’Archivio Storico di Intesa Sanpaolo, sarà trasmesso il 13 dicembre su Rai Storia. Entrambi narrano l'opera e l'influenza di questo eminente banchiere del Novecento, paragonato addirittura ad illustri personaggi del Rinascimento come Lorenzo de Medici.

La vita di Raffaele Mattioli, figlio di Cesario e Angiolina Tessitore, è stata caratterizzata da una fervente passione per l'economia e la finanza. Dopo gli studi a Chieti e Genova, partecipò attivamente alla prima guerra mondiale, ricevendo la medaglia di bronzo al valor militare. La sua carriera nel mondo bancario ebbe inizio nel 1925 presso la Banca Commerciale Italiana, dove si distinse per le sue capacità e per l'elaborazione di soluzioni cruciali durante la grave crisi di liquidità degli anni '30. Durante la sua lunga carriera, Mattioli ha sostenuto attivamente il mondo della cultura e dell'arte, promuovendo pubblicazioni di rilievo e fondando istituti per gli studi storici e artistici. La sua eredità continua a vivere attraverso le istituzioni e le iniziative che ha contribuito a creare, rimanendo un faro di ispirazione per le generazioni presenti e future.

La figura di Raffaele Mattioli rappresenta un esempio di impegno non solo nel settore finanziario, ma anche nella promozione di valori culturali, lasciando un'impronta indelebile nella storia economica e culturale italiana. La sua visione di una Banca al servizio del Paese continua a ispirare e ad illuminare il cammino di coloro che credono nel connubio tra sviluppo economico e culturale.

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