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La Fondazione Valenzi punta sulla ripresa post Covid e rinnova le cariche

Eduardo Cagnazzi

A dodici anni dalla nascita il nuovo assetto organizzativo. Obiettivo: accrescere nei giovani la consapevolezza del patrimonio culturale, storico e ambientale.

Essere una fondazione attiva nella cultura e nel sociale a supporto del rilancio di Napoli e del Mezzogiorno. È questa la nuova mission decisa per la Fondazione Valenzi, l'istituzione internazionale nata nel 2009 dedicata a Maurizio Valenzi, parlamentare italiano ed europeo, sindaco a Napoli dal 1975 al 1983. Per affrontare questo obiettivo la  Fondazione si è data un nuovo assetto organizzativo. La fondatrice e presidente Lucia Valenzi sarà affiancata dall'avvocato penalista Alfonso Trapuzzano come  segretario generale, dal giornalista e consulente in corporate strategy (segretario generale della Fondazione dalla nascita al 2015) Roberto Race come presidente del Comitato di indirizzo, dall'ex rettore dell'Università degli studi L'Orientale Lida Viganoni come presidente del Comitato scientifico.

A Trapuzzano, Race e Viganoni si aggiungono l'avvocato amministrativista, medaglia d’oro al merito forense, Gherardo Marone come consigliere giuridico, l'imprenditore Salvatore Verbale come consigliere per l' Innovazione, la docente dell'Accademia di Belle Arti di Napoli Olga Scotto di Vettimo come curatrice della Collezione Valenzi e il direttore di Inward Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana Luca Borriello come consigliere per la Creatività.

"In questo momento storico -afferma Lucia Valenzi- con la pandemia che ha tenuto in scacco la nostra società, credo che nella città di Napoli e nella nostra regione la Fondazione Valenzi ha cercato di essere attiva e presente, ha dimostrato la sua vitalità ed è pronta ad affrontare l’auspicabile ripresa. Si presenta ora con un insieme di cariche sociali rinnovate avendo ricevuto il consenso e la disponibilità di persone di grande professionalità che hanno scelto di esprimere insieme la loro volontà di impegno civile e sociale. Ne sono davvero felice pensando che a 12 anni dalla nascita della Fondazione e dalla morte di mio padre siamo riusciti a consolidare in un’attività concreta e attuale, non banalmente memorialistica, il patrimonio di cultura e di stile che apparteneva ai miei genitori Maurizio e Litza Valenzi".

Accrescere nei cittadini, e soprattuto nei giovani, la consapevolezza del patrimonio culturale, storico e ambientale, dei nuovi diritti civili, sociali e delle politiche di sviluppo: questo era  lo spirito che ha caratterizzato sin dalla sua nascita la Fondazione. Nel 2009 quando si è costituita abbiamo deciso subito di porci non come un ente commemorativo di un singolo individuo ma come un’istituzione rivolta ai problemi attuali, impegnata soprattutto dal punto di vista culturale, ma anche da quello sociale nella città e nella regione. Infatti a differenza di altre Fondazioni a carattere culturale abbiamo il valore aggiunto di un progetto sociale per l’infanzia. Al momento della costituzione si fece subito la scelta di avere una piena autonomia, anche se questo sarebbe costato qualcosa dal punto di vista della solidità finanziaria. Un’impostazione che prevedeva e prevede ancora oggi di non schierarci con singoli partiti o addirittura correnti politiche, ma che vuole aprire e promuovere un dialogo aperto e sereno fra tutti coloro che sono interessati allo sviluppo economico, sociale, civile e culturale del territorio, attraverso un dialogo aperto e sereno."