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Mediobanca, presentata a Milano la IV Luxury Goods Conference

Mediobanca riunisce le società europee del lusso con oltre 90 investitori internazionali per la IV Luxury Goods Conference

Si è tenuta oggi a Milano la IV Luxury Goods Conference di Mediobanca. L'evento, che si è focalizzato sul Global Power of Made in Italy, ha messo in contatto 11 società quotate del lusso a livello europeo con oltre 90 investitori istituzionali italiani ed esteri. Ad intervenire, Giuseppe Baldelli, Co-Head Global Corporate & Investment Banking di Mediobanca; Renzo Rosso, fondatore e presidente di OTB GroupBrunello Cucinelli, direttore creativo e presidente esecutivo di Brunello CucinelliMarco Bizzarri, presidente e fondatore di Forel FundStefania Lazzaroni, direttore generale di Altagamma. Inoltre, la tavola rotonda dedicata al settore Beauty & Parfums ha visto la partecipazione di Alfonso Dolce, amministratore delegato di Dolce & Gabbana e di Renato Semerari, amministratore delegato di Interco.

Secondo le principali evidenze emerse dal report sul settore pubblicato dagli analisti di Mediobanca Research: “Il settore europeo del lusso è stato segnato da performance in chiaroscuro nel corso del 2024. Le valutazioni in Borsa riflettono il rallentamento delle vendite, specie nel caso di alcuni titoli premium luxury che affrontano un percorso di ristrutturazione del brand, ma emergono in positivo player che si distinguono per posizionamento specifico o per storie di rilancio. I mercati finanziari riconoscono dunque i solidi fondamentali delle imprese del settore, pur scontando l’incertezza degli scenari macroeconomici e l’arretramento della domanda in Cina”.

L'intervento di Giuseppe Baldelli, Co-Head Global Corporate & Investment Banking di Mediobanca

Ad aprire i lavori, Giuseppe Baldelli, Co-Head Global Corporate & Investment Banking di Mediobanca: "Il mercato del lusso ha mostrato una grandissima resilienza negli anni scorsi, ma sta attraversando una fase di normalizzazione, che in alcuni casi si è tradotta in una dinamica negativa delle vendite. Secondo le stime di Mediobanca, la dinamica debole si è protratta nel primo semestre di quest’anno con una crescita del fatturato del settore appena dell’1% in valuta locale. Questo è stato principalmente il risultato di una buona performance dell’alto di gamma e di alcune geografie come il Giappone, compensate dal forte calo delle vendite in Cina e dalla debolezza degli Stati Uniti. Per quanto riguarda il secondo semestre dell’anno, non è prevista una inversione di tendenza, e quindi la domanda dovrebbe mostrare una performance non molto differente dal primo semestre".

"La domanda in Europa è rimasta resiliente", prosegue Baldelli. "Sostenuta dalla clientela locale e dal turismo. Il recedere dell’inflazione ha fatto si che la domanda del consumatore locale abbia continuato ad essere forte, specialmente in Italia e Francia e soprattutto sui punti prezzi più elevati". Negli Stati Uniti, i risultati avrebbero già mostrato un calo vistoso l’anno scorso, soprattutto a causo del calo della domanda dei clienti cosiddetti “aspirazionali”.

Quest’anno continuerebbe una situazione di incertezza, peggiorata dalle elezioni presidenziali di novembre. A soffrire maggiormente in questi mesi sarebbe stata, invece, la Cina, per via soprattutto delle condizioni macroeconomiche: "l’economia industriale cinese stenta a ripartire, la fiducia dei consumatori è a livelli molto bassi, il mercato del Real Estate è in una spirale negativa e il mercato azionario rimane sotto pressione. Il risultato è un calo a doppia cifra del traffico negli shopping mall e la ricerca di una estetica più sobria da parte dei consumatori cinesi. Hong Kong e Macau, dopo il recupero dell’anno scorso, continuano a soffrire il calo dei turisti. La nota più positiva per il settore arriva dal Giappone, oggi una destinazione turistica più attraente grazie al deprezzamento dello yen e in grado di catturare una parte importante della domanda turistica di beni di lusso dei cinesi".

"Un tema trasversale alle diverse geografie è la dinamica dei prezzi. Dopo alcuni anni di forti incrementi dei listini dei beni di lusso, il consumatore è diventato più sensibile al prezzo e la domanda è più elastica. Come proseguire nel percorso di innalzamento del postioning dell’offerta senza estromettere il consumatore entry level sarà una delle sfide più importanti dei prossimi anni", conclude Baldelli.





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