Economia
Ocse, la guerra in Ucraina affossa il Pil Italiano: nel 2022 frena al 2,5%
Secondo l'organizzazione parigina il Pil italiano dovrebbe attestarsi al 2,5% nel 2022 e all'1,2% nel 2023
Ocse, nel 2022 frenano il debito pubblico e il deficit italiano
Il report evidenzia come il rapporto debito/Pil scenderà al 150,4% nel 2022 e al 148,3% nel 2023 dal 151% del 2021 (155,4% nel 2020). In calo anche il deficit al 6,1% quest'anno e al 4,2% il prossimo dal 7,2% del 2021 (9,6% nel 2020). Questo, spiega l'organizzazione parigina, nonostante la politica fiscale del governo resterà espansiva nel 2022 per sostenere i cittadini colpiti dal rialzo dei prezzi dell'energia e dei carburanti.
La politica del governo rimane focalizzata sulla crescita e sulla riduzione graduale del sostegno fiscale per fa r tornare il debito entro il 2030 ai livelli del 2019. Gli incrementi della spesa per contrastare l'aumento dei prezzi dell'energia sono stati parzialmente compensati da maggiori entrate fiscali e dalla tassa sugli extra profitti delle società energetiche. Il tasso di disoccupazione nel 2022 calerà al 9% dal 9,5% per poi risalire al 9,3% nel 2023.
Ocse, l'Italia deve accelerare sul tema delle riforme
Inoltre, l'Ocse evidenza come per l'Italia sia "urgente" attuare le riforme in programma per dare un segnale importante, sostenendo fiducia e crescita. Ad esempio l'assegno unico per i figli e le modifiche alle aliquote dell'imposta sul reddito delle persone fisiche sono state introdotte nel dicembre 2021 per sostenere la partecipazione al lavoro e i consumi. Il Pnrr è in corso di implementazione.
Gli investimenti pubblici hanno raggiunto il 2,9% del Pil nel 2021 e cresceranno a tassi a doppia cifra nel 2022 e 2023. Il governo ha stanziato quasi 6 miliardi di euro tra il 2022 e il 2023 per contrastare l'impatto dell'inflazione nel settore delle costruzioni. Tuttavia, i target molto ambiziosi di investimento del Pnrr sono stati interessati da ritardi. Gli investimenti programmati per circa 9,5 miliardi di euro sono stati spostati oltre il 2026, sebbene tali somme non siano state finanziate dal Recovery and Resilience Fund.