Economia
Oro a prezzi record: tutti investono, ma in Italia non conviene
Il metallo prezioso ha raggiunto il massimo storico
Oro, le tensioni globali portano le quotazioni a livelli mai visti. Tutto il mondo investe, ma in Italia non conviene... Ecco perché
Il prezzo dell’oro non è mai stato così alto. Il metallo prezioso ha raggiunto un nuovo step dopo quattro giorni consecutivi di quotazioni in rialzo e ha toccato il massimo storico di 2.195 dollari per oncia alla borsa di Francoforte, superando il primato di qualche giorno fa, 2.141,59 dollari, e quello di dicembre 2023, 2.135 dollari.
Uno dei motivi dell’esplosione del mercato è la possibilità, sempre più realistica, che i tassi di interesse, ai massimi da 23 anni, scendano dopo l’annuncio in questa direzione della Federal Reserve americana. Le riduzioni dei costi di finanziamento in genere spingono l’oro al rialzo perché il metallo non offre alcun interesse e si muove in controtendenza rispetto al mercato azionario e finanziario.
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Ma per la prima volta, visto che l’abbassamento dei tassi non arriva, l’oro tende ad avere una correlazione inversa con il dollaro statunitense, il cui valore si è indebolito nelle ultime tre settimane. Più il mercato è incerto più cresce il valore dell’oro che è anche un ottimo metodo per diversificare il proprio patrimonio. Ma oramai è una corsa mondiale, determinata dall’instabilità geopolitica e da un mix di fattori diversi condizionati dalle attuali guerre.
Attualmente anche le banche centrali hanno investito in oro. La domanda totale di oro nel 2023 è stata la più alta mai registrata con 4.899 tonnellate, spiega il World Gold Council, associazione delle miniere aurifere. I prezzi sono stati spinti al rialzo anche da mesi di acquisti massicci delle banche centrali degli Stati e dagli investitori cinesi. Alla fine di settembre dello scorso anno, i prezzi dell’oro in Cina hanno raggiunto livelli record, con impennate superiori ai 100 dollari, se confrontati con i prezzi internazionali.
Nella prima metà del 2023, le banche centrali, guidate da Cina e Russia, hanno comprato oro in quantità record, con un aumento netto di 800 tonnellate, il 14% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo trend del bene rifugio si è mantenuto vivo anche nei primi mesi del 2024 e le tensioni in Medio Oriente non hanno fatto che accrescerne lo sviluppo.
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Patrick Farrell, direttore degli investimenti della Charles Stanley, prestigiosa società del settore consulenze finanziarie, ha affermato che il prezzo dell’oro probabilmente raggiungerà presto il picco. Farrell sul britannico The Guardian ha affermato: “È stato un anno triste per molte materie prime. Una confluenza di indebolimento della crescita economica, in particolare da parte della Cina, oltre a un aggiustamento dopo una certa esuberanza post-pandemia, ha visto crollare i prezzi dell’energia, dei metalli industriali e delle materie prime di ‘transizione energetica’ come rame e nichel. L’oro, al contrario, ha raggiunto nuovi massimi con l’aumento delle tensioni geopolitiche. Questa situazione potrebbe essere sul punto di invertirsi”.
In Italia invece il mercato ha subito un crollo del 26%, in totale controtendenza rispetto al resto del mondo. Il motivo? La tassazione sulla rivendita di oro da investimento, introdotta dallo Stato di recente che ha completamente stravolto lo scenario. E poi la Legge di Bilancio ha fatto il resto: dal gennaio 2024, in assenza di documentazione che attesti il valore iniziale dell'investimento in oro, si dovrà applicare la tassa del 26% sul 25% del totale corrisposto per la vendita. Un male per gli italiani che hanno poche vie di fuga a un'economia ingessata.