Economia

Pensioni, riforma in arrivo e addio alla Fornero: il piano del governo

Il governo Meloni punta alla cancellazione definitiva della legge Fornero con la nuova riforma delle pensioni: ecco come

Pensioni, addio alla Fornero. Freni: “Si va verso 41 anni di contribuiti senza limiti d'età”

Pensioni, un dossier economico-politico sempre più "caldo" che punta a svoltare da qui ai prossimi cinque anni. Come più volte già rimarcato in questa sede, il neo governo Meloni punta a rinnovare il sistema previdenziale italiano, cancellando definitivamente, da qui entro la fine della legislatura, la tanto temuta legge Fornero. Un obiettivo che non è stato possibile raggiungere già nel 2023, dato che la neonata Quota 103 riguarderà un numero limitato di persone, mentre la maggior parte continueranno ad andare in pensione secondo le regole stabilite dalla legge Fornero. La conferma sulla svolta arriva direttamente dal sottosegretario all'Economia Federico Freni che sottolinea come il poco spazio di manovra è stato principalmente causato dalla mancanza di risorse opportune. La situazione, in tema di previdenza, dovrebbe però mettersi meglio dal 2024 in poi. 

Pensioni, Fornero addio: ecco come 

Che cosa ha in mente quindi il governo? L'esecutivo starebbe studiando un intervento mirato sull'attuale pensione anticipata, che richiede oggi il possesso di 42 anni e 10 mesi di contribuiti per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. Inoltre, la pensione anticipata, non prevede un tetto anagrafico di riferimento, ovvero un'età minima. 

Pensioni, il passaggio ponte con Quota 103 

Per il 2023, al netto delle poche risorse economiche a disposizione, si è scelto quindi di adottare una soluzione "ponte", ovvero Quota 103. Si tratta di una misura di flessibilità che consente di andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, a patto di aver compiuto almeno 62 anni di età. Un limite anagrafico che limita nei fatti la platea di tutti i beneficiari che potrebbero andare in pensione anticipata. Federico Freni, sottosegretario al ministero dell’Economia, spiega che “solamente ragioni di costo hanno richiesto l’inserimento di un coefficiente anagrafico a 62 anni”. Ma il futuro è un altro. "L’intenzione è di consentire, indipendentemente dall’età anagrafica, a tutti di andare in pensione con 41 anni di contributi", conclude Freni. 

Pensioni, notizie amare per Opzione Donna 

Notizie amare invece per Opzione Donna. Il sottosegretario all'Economia Federico Freni rivela che questa opzione “non era sostenibile economicamente. Ma si tratta di una misura che intercetta un bisogno di tutela cui non possiamo e non vogliamo negare risposte. Vedremo di trovare una quadra migliorativa".    Sempre in ambito di previdenza, Freni evidenzia che si è scelto "di supportare in modo deciso i redditi medio bassi, limitando la rivalutazione previdenziale solo a determinate fasce. È stata una scelta politica", ma "nei prossimi mesi l'andamento dell'inflazione sarà il parametro per le nostre scelte".