Economia
Pil fermo e manovra, Fornero ad Affari: "Nessun miracolo, i problemi sono ancora tutti qui"
Intervista all'ex ministro del Lavoro: "Il Paese ha storicamente investito troppo poco. Servirebbe aumentare la tassazione, anche sui patrimoni, ma non è facile"
Pil fermo, Fornero ad Affari: "Nessun miracolo, i problemi sono ancora tutti qui"
Nel terzo trimestre del 2024 il PIL è rimasto invariato. La doccia fredda è giunta dall’Istat, che ha aggiunto come la crescita acquisita per quest’anno è dello 0,4%. Una decina di giorni fa, il Centro Studi di Confindustria aveva invece stimato per l'economia italiana una crescita dello 0,8% nel 2024 e dello 0,9% nel 2025. Valori a loro volta già inferiori rispetto a quelli contenuti nel Documento di programmazione di bilancio del governo. Che parla di una crescita dell'1% per il 2024 e dell'1,2% per il 2025. Scenari in evoluzione e che non inducono all'ottimismo, proprio nei giorni della Manovra. Ne abbiamo parlato con Elsa Fornero, economista ed ex ministra del Lavoro. "Nessun miracolo economico post Covid, i problemi sono ancora tutti qui. Servirebbe aumentare la tassazione, anche sui patrimoni. Ma non è facile". L’intervista.
Fornero, il PIL in Italia è sostanzialmente fermo. Quali sono i rischi in questa situazione?
I rischi sono quelli di sempre: la mancanza di crescita rende poco stabile l'aumento dell'occupazione, dall'occupazione dipende il reddito dei lavoratori e anche la possibilità di consumare, quindi di avviare l'economia. Il nostro vero problema è che noi siamo un Paese che negli anni passati ha investito troppo poco. Investire vuol dire aumentare la capacità del Paese di produrre. Investire vuol dire migliorare tutto il sistema di istruzione, formazione professionale, la qualità del lavoro e anche il capitale che adesso è associato. Noi l'abbiamo fatto troppo poco nel lungo periodo e adesso paghiamo le conseguenze. Per cui, non ci sono risposte immediate. L'unico modo sarebbe quello di spendere, ma noi abbiamo un debito troppo alto da spendere in disavanzo.
La Manovra potrebbe correggere la rotta?
Spero solo che la Manovra non venga peggiorata in Parlamento, dove si sa che i parlamentari hanno le esigenze dei loro territori. Alcune buone, altre molto meno. Non è basso il rischio che possa aumentare il disavanzo e che possano non ridursi le spese ministeriali che invece Giorgetti ha messo in bilancio. O aumentiamo la tassazione e la mettiamo anche un po’ sui patrimoni. Aumentare la tassazione non è facile, il Governo l'ha diminuita sui redditi da lavoro dipendente. Sicuramente, dovrebbe fare di più sul fronte dell'evasione fiscale, ma sembra invece che questo sia un tema su cui non ci sente molto.
Secondo Confindustria, l’economia dovrebbe crescere dello 0,8% nel 2024 e dello 0,9% nel 2025. Quanto può incidere un decimo di punto di PIL?
In risorse un punto di PIL equivale a 20 miliardi, visto che il nostro PIL è un po’ più di 2000 miliardi, quindi ogni punto percentuale vale 20. Questa era la stima realistica, un po’ più bassa di quella del Governo, prima della doccia fredda che ci è arrivata ieri con l'Istat che ha detto che il nostro PIL è rimasto stazionario rispetto al trimestre precedente. Vuol dire che noi, ad oggi, abbiamo una crescita per l'anno che è dello 0,4.
È difficile che si arrivi anche solo allo 0,8 o allo 0,9. In queste condizioni, o l'ultimo trimestre dà veramente un'accelerata, oppure non ci si arriva. Il PIL cresce di 15 miliardi quando la manovra finanziaria ne mette 30 nell'economia: vuol dire che siamo in una fase di galleggiamento. Non stiamo riprendendoci. Qualcuno si era illuso che quel rimbalzo dopo il Covid fosse una sorta di nuovo miracolo economico, ma in realtà non è così. I problemi strutturali dell'economia italiana sono ancora tutti lì.