Economia

Pinko si rafforza negli accessori: il marchio studia lo sbarco in Borsa

di Redazione Economia

Il CEO Pietro Negra: "L'idea è di arrivare a un fatturato di 330 milioni nel 2023. Come? Puntando sulla qualità del prodotto e sui mercati"

Pinko, il marchio di moda studia lo sbarco in Borsa senza rinunciare al green

E il debutto in Borsa? “Nel lungo termine” precisa il CEO. Prima c’è da pensare alla crescita del settore delle calzature, grazie alla partnership con Eli Factory. (che fa capo a Eih-Eccellenze italiane holding di Marco Marchi, ndr). E ancora di quello delle borse, per il quale è stato formato un team di specialisti e costruita una vera e propria struttura di pelletteria, ce dopo 4-5 anni è arrivata a pesare un terzo delle vendite totali.

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“Abbiamo predisposto, del resto, un piano di azione ad hoc. Vogliamo diventare un punto di riferimento per l’abbigliamento femminile. Intanto siamo partiti nel rafforzare la brand identity con un potenziamento del prodotto. Se prima avevamo aumentato il numero di articoli per rispondere alla Cina e agli Usa, ora ci focalizziamo ancora id più sulla qualità. Che è la direzione che chiede il consumatore”.

Per quanto riguarda il mercato, continua Negra, “tra i nostri player più forti c’è l’Italia, l’Europa ma anche la Cina, sulla quale abbiamo investito in maniera importante. Dopo conseguenze molto negative per il lockdown dal 2025 soprattutto vogliamo portare a casa fatturati importanti per tutta l’area Apac (Asia Pacifico, ndr)”.

L’azienda sta intraprendendo anche la strada del green, e nel 2023 pubblicherà il primo bilancio di sostenibilità. “Tengo a sottolineare che abbiamo sempre esercitato inclusività egenerosità nei confronti del territorio, basti pensare al nostro manifesto Pinko take care. Ci prendiamo cura dei dipendenti e delle comunità attorno a Pinko. Stiamo mettendo i pannelli fotovoltaici per raggiungere un’indipendenza energetica della factory. L’obiettivo in corso sarà ricercare nuovi materiali green per i prodotti.

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