Economia

Pmi costruzioni, meno scartoffie e maggiori investimenti per sopravvivere

Eduardo Cagnazzi

Centosessantamila leggi in vigore contro le tremila della Gran Bretagna: così la piccola e media impresa muore tra inefficienza, lungaggini e procedure

Meno burocrazia, meno leggi, più investimenti in infrastruttura e sicurezza del territorio: sono queste le richieste avanzate dal presidente nazionale di FederCepi Costruzioni, Antonio Lombardi (nella foto), a margine della quinta assemblea nazionale della Cepi (Confederazione europea delle piccole imprese), chiusasi a Perugia.

“Se riparte l’edilizia, riparte anche il Paese. Ma occorre partire dalla sburocratizzazione. In Italia -ha dichiarato Lombardi- abbiamo ormai, tra leggi nazionali, regionali e comunali, tra le 150 e le 160mila leggi in vigore. Tutto ciò si traduce per le imprese in una burocrazia pachidermica: sfido chiunque ad applicare e a rendere efficiente un sistema così. I Testi unici, come ci insegna la recente e traumatica esperienza del Codice degli appalti, nascono per semplificare ma si traducono in ulteriori complicazioni spesso con effetti paralizzanti sul sistema economico. Tanto per dare un’idea ed un termine di paragone: in Gran Bretagna sopravvivono con 3mila leggi; in Germania le norme in vigore sono 5500 e in Francia 7mila. Occorre una sburocratizzazione ed una semplificazione vera se vogliamo rimettere in moto davvero l’economia di questo Paese”.

Nel suo intervento il presidente Lombardi si è lungamente soffermato sulla necessità di riavviare un programma pluriennale di investimenti pubblici per l’ammodernamento e l’efficientamento delle infrastrutture materiali e immateriali, per la messa in sicurezza del territorio sia contro il dissesto idrogeologico, sia contro il rischio sismico.

Su proposta di FederCepi Costruzioni, inoltre, la Confederazione europea delle piccole imprese si doterà di un Ufficio studi per verificare ed analizzare l’impatto economico-sociale di tutti i provvedimenti normativi che saranno adottati.

La quinta assemblea di Cepi è stata focalizzata sulla Microimpresa “cuore pulsante dell'Italia e dell'Europa”, che, ha dichiarato il presidente nazionale Rolando Marciano, “deve essere sostenuta attraverso un cambiamento nella rappresentanza”.