Economia

Pnrr, Belgio affida il suo Recovery alla privata Tikehau

di Marco Scotti

Fortuna che non è successo in Italia, altrimenti le polemiche avrebbero già superato quelle sulla liceità del Green Pass. Invece siamo in Belgio, tra i padri nobili dell’Europa unita. Il governo federale, che è uscito pochi giorni fa dallo scandalo per lo scambio ad alto tasso erotico tra il premier Alexander De Croo e la pornostar italiana Eveline Dellai, ha deciso di affidarsi a un asset manager privato, anche se paneuropeo, Tikehau Capital per la gestione di 350 milioni di euro di fondi del Recovery Fund.

Raphael Thuin Tikehau Capital
L'head of capital markets strategies
 di Tikehau Raphael Thuin

Ora facciamo un passo indietro. A marzo di quest’anno, quando il neo-governo Draghi si rivolse a McKinsey per avere una consulenza (valore totale dell’operazione 25 mila euro) sulle aree di intervento per il Pnrr, si aprì una polemica infinita per cui sembrava che l’esecutivo sarebbe stato costretto alle dimissioni nel giro di poche ore. Poi, fortunatamente, l’allarme è rientrato.

Tornando a Tikehau Capital è un fondo di gestione patrimoniale con oltre 30 miliardi di masse in portafoglio. I manager e il board detengono il 37% delle azioni, mentre il resto è parcellizzato su diversi soggetti, con altri dieci che detengono almeno l’1% delle azioni. Al primo posto c’è la Mutuelle d’Asurances du Corps de Santé Francais che ha il 9% delle quote complessive.

Ma la storia di Tikehau è legata a doppio filo a quella di Unicredit. Intanto, perché la banca oggi guidata da Andrea Orcel è stata tra i primi azionisti del fondo. Poi perché un nome di peso come quello dell'ex numero uno di Piazza Gae Aulenti Jean-Pierre Mustier (e della sua mascotte Elkette) ricorrono spesso.

(Segue...)