Economia
Pnrr, Belgio affida il suo Recovery alla privata Tikehau
Il manager francese, infatti, è stato dal 2011 al 2014 direttore generale aggiunto dell’istituto di credito italiano, mentre dal 2014 al 2016 è stato advisor di Tikehau. Poi ha fatto il percorso inverso per diventare ceo di Unicredit e, una volta lasciata piazza Gae Aulenti, ha deciso di avviare il progetto di una Spac (Pegasus Europe) proprio in tandem con Tikehau e il patron di Lvmh Bernard Arnault.
Per quanto riguarda il Belgio, dunque, il ruolo di Tikehau è abbastanza chiaro. E per certi versi notevole. Nella nota con cui è stata data la notizia, infatti, si legge che “a seguito di un’ampia consultazione internazionale, la Federal Holding and Investment Company (“SFPI-FPIM”) ha nominato Tikehau Investment Management, la divisione di asset management di Tikehau Capital, come gestore del Recovery Fund belga, per sostenere l’economia e le imprese di tutto il Paese. Nei prossimi cinque anni il fondo erogherà prestiti subordinati e/o convertibili a società che operano in Belgio. La SFPI-FPIM investirà 100 milioni di euro nel fondo, mentre altri 250 milioni di euro saranno raccolti tra gli investitori istituzionali belgi e internazionali”.
Se si pensa che l’intero ammontare del Recovery Fund per il Belgio sarà di 5,9 miliardi, interamente sotto forma di “grants”, cioè di denaro a fondo perduto, è decisamente significativo l’ammontare che verrà gestito da Tickehau. Ancora più rilevante se si pensa che al momento sono già stati inviati 770 milioni di euro al Belgio.
E dunque, proviamo a immaginare che cosa sarebbe successo nel nostro Paese se un fondo privato avesse avuto l’incarico dal governo di gestire quasi il 50% dei fondi europei erogati per uscire dalla più grave crisi economica dal Dopoguerra. Sarebbe probabilmente scoppiato il finimondo, con questo o quel partito politico a chiedere la testa dei ministri e a parlare di una Spectre che vuole controllare il futuro degli italiani.