Economia
Pnrr, l'Italia raggiunge i 45 obiettivi: richiesta la 2ª tranche da 21 mld
Questa nuova tranche riguarda diverse riforme, tra cui i settori della pubblica amministrazione, appalti pubblici, istruzione e sanità
Recovery, il piano complessivo è finanziato da 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti
Una volta conseguiti nei tempi previsti tutti i 45 traguardi e obiettivi indicati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il primo semestre 2022, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inviato alla Commissione europea la richiesta relativa al pagamento della seconda rata dei fondi del Pnrr del valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi di contributi a fondo perduto e 12,6 miliardi di prestiti.
Il piano complessivo di ripresa e resilienza dell'Italia è finanziato da 68,9 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti.
L'importo effettivo che sarà erogato è pari a 21 miliardi di euro, suddivisi fra 10 miliardi di sovvenzioni e 11 miliardi di prestiti, al netto di una quota che la Commissione trattiene su ogni rata di rimborso, pari al 13% del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021 dall'Italia. L'erogazione delle risorse da parte della Commissione europea avverrà nei prossimi mesi all’esito dell’iter di valutazione previsto dai regolamenti.
Questa nuova tranche riguarda diverse riforme, tra cui i settori della pubblica amministrazione, degli appalti pubblici, dell'amministrazione fiscale, dell'istruzione e della sanita' territoriale, nonche' gli investimenti nella banda ultra larga e nel 5G, nel turismo e nella cultura, nell'idrogeno, nella rigenerazione urbana e nella digitalizzazione delle scuole.
La Commissione valuterà ora la richiesta e trasmetterà al Comitato economico e finanziario del Consiglio la sua valutazione preliminare sul raggiungimento da parte dell'Italia delle tappe e degli obiettivi richiesti per il pagamento. L'esecutivo europeo ha due mesi per elaborare la propria valutazione mentre, successivamente, il Comitato economico e finanziario ha quattro settimane per la sua decisione.