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Economia
PNRR, l’Italia al primo posto per truffe con denaro pubblico
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PNRR, l'Italia al primo posto per la Procura europea sulle frodi

Certo che il nostro Paese si distingue sempre e certi traguardi li raggiungiamo solo noi. Da una parte godiamo ancora della fiducia degli investitori esteri che mettono capitali sui nostri Btp, dall’altra siamo sul gradino più alto per quanto riguarda le frodi con denaro pubblico. A marzo i Btp legati all’inflazione europea (un’offerta da 5 miliardi) ha ottenuto un record di richieste per 41 miliardi ( il 70% dall’estero). E due mesi prima altre due offerte di Btp avevano ottenuto richieste per 155 miliardi di euro. E lo spread sempre sotto controllo. La quota del debito italiano è per quasi il 28% nelle mani di stranieri. 

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Ebbene mentre tutto questo accade noi ci facciamo una grande pubblicità in negativo. Iniziando con il reddito di cittadinanza arrivato, persino a stranieri che nemmeno stavano in Italia, al Superbonus che si sta mangiando miliardi su miliardi per truffe e raggiri. Ma peggio di tutti , in termini anche di cattiva pubblicità in Europa, la nuova operazione della polizia con l’arresto di 22 persone e al sequestro di beni, tra cui ville e orologi di lusso, per un valore di oltre 600 milioni di euro. Tutti ottenuti con i fondi dl PNRR. Serve ricordare che il nostro paese ha già ricevuto circa 102 miliardi. E fino al 2026 ne dovrebbero arrivare più o meno altrettanti. Abbiamo così due record: quello di essere il paese che ha ottenuto dall’Europa più fondi e pure quello che ha più indagini aperte. La Procura europea (Eppo) ha comunicato che a fine anno 2023 sono ben 206 le indagini aperte su possibili frodi con fondi PNNR, di cui 179 hanno interessato direttamente l'Italia.

PNRR, è iniziato l'assalto ai fondi europei

Cio’ che ha sorpreso di più gli uomini della Procura europea è che l’Italia risulta essere sul podio per le frodi con denaro pubblico. Purtroppo per noi non è una novità dato che da molti anni dobbiamo rinunciare a fondi europei ( ad esempio per le Olimpiadi a Roma) in quanto non sembriamo in grado di garantire che tali fondi non finiscano nelle mani delle organizzazioni criminali. Il futuro (forse) Ponte sullo Stretto ad esempio rimane, per questo problema di criminalità,  un grande punto di domanda molto più complesso delle già complesse opere ingenieristiche per realizzarlo.

Le cause di questa situazione nascono da una molteplicità di aspetti: il primo in assoluto che siamo, volenti o nolenti, la terra dove prosperano mafia, drangheta e camorra e poi  che il sistema di controllo è fragile e sopporta anni di corruzione. Senza dimenticare che abbiamo uno dei più alti livelli di evasione dell’Europa (oltre 100 miliardi). Dei 12 miliardi di euro indagati o già ritenuti fraudolenti, la metà corrisponde a progetti di imprese italiane. E su un totale di 1.927 indagini aperte, 618 puntano ad aziende italiane.

A questi dati inquietanti ha risposto il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Giuseppe Busia, che ha detto “L’assalto ai fondi è iniziato e senza controlli adeguati la nostra credibilità è a rischio”. Sequestrati appartamenti e ville, oro e criptovalute,  orologi, gioielli e automobili di lusso. E sembra che ancora non sia finita.






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