Economia

Poste, consumatori inferociti sui libretti bloccati

Poste, Asso-consum presenta una diffida e una denuncia all'Antitrust per il mancato sblocco dei libretti bloccati

Francesco Caio, l'amministratore delegato di Poste Italiane, finisce nel mirino delle associazioni dei consumatori per il caso dei conti e dei libretti postali bloccati, nonostante i clienti del colosso postale tempestino di telefonate in maniera legittima i call center chiedendo lo sblocco immediato e l'accesso ai propri fondi. "Presenteremo una diffida stragiudiziale all'amministratore delegato Francesco Caio e all'intero consiglio d'amministrazione, pagati centinaia di migliaia di euro, ad ottemperare immediatamente lo sblocco di tutti quei conti e libretti postali che risultano bloccati da settimane nonostante siano state presentate e notificate le cause di estinzione del processo", tuona infatti Asso-consum, associazione per la difesa dei consumatori degli utenti e dei cittadini che sottolinea come al proprio desk siano arrivate "numerose segnalazioni da parte dei propri iscritti".

"In caso di richiesta di blocco di libretti postali e conto correnti da parte della magistratura - continua in maniera polemica Asso-consum - Poste provvede al relativo blocco. Mentre per quest’operazione i tempi sono fulminei, per ottenere, invece, lo sblocco il tempo si dilata e l’inefficienza dilaga". Una strana dilatazione dei tempi in cui "a seguito della presentazione della carta di estinzione agli sportelli, il cittadino rischia di aspettare settimane quando, invece, lo sblocco dovrebbe avvenire entro 24 ore".

Poi un'ulteriore denuncia: "Per risalire alle motivazioni del provvedimento da parte di Poste e alle procedure da effettuare per la risoluzione del problema, il cittadino non ha speranze: sia allo sportello fisico che consultando il call center impera la disinformazione". Così, il presidente di Asso-consum Aldo Perrotta ha fatto sapere che "l'associazione provvederà a "effettuare anche una denuncia all’Antitrust per pratica commerciale scorretta”.