Economia
Fca Peugeot, agli Agnelli oltre 1,55 miliardi. Per la Borsa a vincere è Fca
Un limitato upside derivante dalla riduzione dello sconto holding per Peugeot-Citroen che, fino ad ora, ha potuto contare sulla fiducia degli investitori nel grande lavoro di Carlos Tavares. E un miglioramento del profilo di rischio e l’ottenimento di un premio di valutazione invece per Fiat-Chrysler. Stando ai report degli analisti finanziari sul deal europeo dell'auto è tutta qui la spiegazione della differente reazione di Borsa dei titoli Psa e Fca stamattina al suono della campanella che ha dato il via alle contrattazioni sui listini del Vecchio Continente dopo che i due gruppi automobilistici hanno alzato il velo sulla loro strategia per creare il quarto gruppo mondiale delle quattroruote.
Fca, che non ha fatto prezzo in apertura con un +10% teorico, è poi entrata in contrattazione per chiudere a +8,2% sopra quota 14 euro, ben due euro di più del prezzo di soltanto due sedute fa, mentre a Parigi Psa ha segnato la performance peggiore del listino e ha lasciato sul parterre il 12,65% a 22,74 euro. Bene anche Exor a Piazza Affari con un +5,69%: la holding degli Agnelli, che post-fusione sarà il primo azionista del gruppo, prima del varo della fusione porterà a casa un maxi-dividendo straordinario da oltre 1,55 miliardi di euro. Gruzzolo a cui bisogna sommare i circa 300 milioni di euro di valore delle azioni Comau distribuite.
Fiat-Chrisler veniva valutata di meno in Borsa rispetto a Peugeot, quindi con un deal alla pari è normale che sul mercato i due valori si allineino (i titoli Fca salgono e quelli Psa scendono).
Ma per gli analisti di Equita Sim, per Fca l’operazione allo studio rappresenta un "deal positivo che oltre a migliorare il profilo di rischio permette di beneficiare delle rilevanti sinergie industriali altrimenti non ipotizzabili e ottenere un premio nella valutazione".
“Il merger - proseguono dalla Sim milanese- potrebbe avere un impatto positivo anche sui rating di Fca - attualmente Ba2 (Moodys) / BB+ (S&P) and BBB- (Fitch) - per cui un upgrade di un notch da parte di S&P farebbe scattare l'inclusione dei bond Fca negli indici di credito investment grade”. Cioè il massimo dell’affidabilità per un investimento che ridurrebbe, rispetto a quanto fatto fino ad ora, gli esborsi di cassa del gruppo italo-americano per finanziarsi sul mercato.
Di converso, invece, secondo Credit Suisse, i termini dell’operazione così come sono stati annunciati sono neutrali per Peugeot con un limitato upside derivante dalla riduzione dello sconto holding. Ciò significa che dal punto di vista finanziario per i francesi che fino ad ora in Borsa si sono beneficiati della fiducia del mercato nell’opera di Tavares, in grado di portare in poco tempo a regime la fusione (nel 2017) con i marchi ex General Motors Opel e Vauxall e di generare margini doppi rispetto a quelli di Fca, cambia poco.
Per gli analisti di Credit Suisse, al netto delle sinergie, i termini dell'operazione assegnano a Fca un premio netto del 28% che corrisponde a una distruzione di valore del 26% per Psa dopo lo spin-off di Faurecia. "Una buona operazione, molto meglio per gli azionisti Fca", sintetizzano invece quelli di Jefferies secondo cui il premio riconosciuto a Fca (considerando anche la differenza nella capitalizzazione e il dividendo per i soci Fca) sale al 32% e questo significa che gli azionisti di Peugeot si stanno assumendo un rischio di mercato ben superiore a quelli di Fca.
"I principali beneficiari della fusione saranno gli azionisti di Fiat Chrysler alla luce della distribuzione del dividendo straordinario e della valutazione implicati di Fca nella fusione alla pari che sarebbe a premio di circa 6 miliardi in confronto alla valutazione pre-fusione", aggiungono da Fidentiis.
"L'accordo è positivo per Fiat Chrysler che nell'operazione viene valutata 16 euro e la reazione del mercato è dovuta principalmente al fatto che Fca trattava nettamente a sconto, come multiplo sugli utili, rispetto a Psa: in più da una parte c'è un dividendo da 5 miliardi che fa gola", conferma l'analista del settore automotive di un'altra casa di investimento.
Il presidente della Confindustria Vincenzo Boccia accoglie favorevolmente l’operazione, spiegando che l’Europa ha bisogno di “giganti per accettare le sfide con Cina e Stati Uniti” mentre, nonostante le rassicurazioni fornite dai due gruppi automobilistici nella nota, i sindacati italiani esprimono i loro timori per i potenziali tagli alla forza lavoro.
"C'è una fortissima preoccupazione per gli stabilimenti. Nel nostro Paese c'è una capacità produttiva installata di 1,5 milioni di auto, ma ne vengono prodotte meno della metà. I nostri stabilimenti sono pieni di cassintegrati, la fusione e' molto rischiosa”, ha spiegato infatti Francesca Re David, segretario generale della Fiom-Cgil questa mattina a Radio anch’io.
Si vedrà. Intanto, secondo quanto indicano alcune fonti vicine all’operazione alla Radiocor, il memorandum of understanding tra Fca e Psa potrebbe arrivare 'entro tre settimane-un mese”, visto che le parti sono impegnate a verificare “alcune attività”. Peugeot e Fiat-Chrysler sono comunque al lavoro, assistite dagli advisor, per chiudere l'operazione positivamente come indicato nel comunicato congiunto.