Economia

Quirinale, alla Camera un circo ma chi si occupa di debito e corruzione?

Di Gianni Pardo

Il Debito pubblico, lo strapotere dei pubblici ministeri, l'abuso d'ufficio...l'Italia non parla dei veri problemi che affossano il Paese

Quirinale, chi si occupa dei veri problemi dell'Italia? Tra debito pubblico, abuso d'ufficio e corruzione

Un tizio diceva: “Ho tre problemi. Non so che cosa prevedere per la prossima partita del Milan. Poi si è guastata la caldaia, e col freddo che fa è un guaio. Infine mio cognato ha saputo di avere il cancro e mia moglie è disperata”. Messa così, se non si parlasse di cancro, sarebbe una battuta da comico. Come quella di Woody Allen: “Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico di domenica”. In questi casi l’umorismo nasce dall’accostamento di due grandezze molto diverse, facendo finta di dare più importanza alla cosa senza importanza. Ma la lezione è seria.

Mettendo sullo stesso piano valori diversi si fa un grave torto ai più grandi. Se l’uomo dell’esempio parlasse seriamente si vedrebbe rispondere: “Ma sei pazzo? Tuo cognato muore e tu pensi al Milan?” Neanche la caldaia e il freddo si salverebbero, talmente la tragedia del cancro è più grande. Dovrebbe essere così e tuttavia questa classifica, questa tassonomia delle preoccupazioni, non sempre è rispettata. Se muore il più illustre filologo dell’Università “La Sapienza” di Roma, i telegiornali non ne parlano neppure. Se muore un collega che lavora nella stessa televisione, i telegiornali ne parlano come di una perdita irreparabile. 

E si è visto con la morte di David Sassoli. Può dispiacere che muoia un uomo relativamente giovane, come può dispiacere per qualunque altro uomo della sua età, e tuttavia parlarne come se l’Europa si chiedesse: “E ora come faccio?” è ridicolo. Ma non c’è niente da fare: Sassoli compariva anche in televisione, era una faccia conosciuta, e dunque la sua morte richiede un lutto nazionale.

Questo stravolgimento si ha anche in campi importanti e di ambito nazionale. Seguendo la televisione si apprende che in Italia i problemi sono due: il primo è l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica; il secondo la pandemia. Mentre in realtà del primo alla gente comune non importa un bel niente e, riguardo alla pandemia, gli italiani si dividono in due categorie: i vaccinati, che se ne fregano, perché tanto sono sicuri di non morirne; e i non vaccinati che – magari prima di morire – sono convinti che il Covid non esiste. O comunque non se ne muore. Affari loro.

I problemi veri sono quelli di cui non si parla. O – almeno – non si parla abbastanza. Il primo è il debito pubblico corrispondente al 158% del prodotto interno lordo (il 158% della ricchezza che l’Italia produce in un anno), che fino a qualche mese fa faceva spavento. Un tale spavento che anche a Bruxelles si sono detti: o l’Italia mette la testa a posto e si salva, a costo di aumentare per un paio d’anni il suo debito già mostruoso (unde il Pnrr), oppure affonderà, forse tirandosi dietro l’euro. Per questo le offriamo un ingente prestito: se, facendo le riforme, inverte la rotta della decadenza, avremo salvato l’Italia e l’Europa; se non ce la fa, calerà la tela.