Economia
Rcs-Cairo,anche il Tar non si mette di traverso.Miccichè vicepresidente. Rumor
La giustizia amministrativa respinge i ricorsi cautelari della cordata Bonomi dopo l'ok della Consob a Cairo e rinvia una decisione sul merito al 5 dicembre
E' l'ultimo miglio per Urbano Cairo nella battaglia per la Rizzoli. Il Tar ha confermato il comunicato della Consob del 22 luglio con cui la commissione presieduta da Giuseppe Vegas aveva ritenuto di non dover sospendere l'offerta di scambio di Cairo su Rcs MediaGroup. Rischiesta che gli era arrivata da Diego Della Valle, Pirelli e International Media Holding, la cordata contrapposta coordinata da Mediobanca che riuniva i soci storici del gruppo che edita il Corriere della Sera.
I giudici però hanno ordinato alla Consob di dare conto con una relazione degli approfondimenti che stanno tutt'ora effettuando, fissando il 5 dicembre l'udienza di merito. Ultimo appuntamento che si inframmezza fra Rcs e il definitivo cambio di proprietà sotto le insegne del patron di La7.
Nel decidere allo stato i ricorsi di Pirelli, Della Valle e Imh, il Tar ha ritenuto che "il limite di intervento della Consob nella fattispecie in esame (Opa volontaria) appare chiaramente delineato dalla specifica normativa di riferimento, che non consente l'esercizio del potere cautelare/repressivo al di fuori del periodo di pendenza dell'offerta; che comunque, una volta conclusa l'offerta, viene meno l'utilità e la stessa possibilità di un intervento cautelare del giudice amministrativo; che i profili relativi alle vicende di carattere societario, in se' considerati, appaiono prima facie estranei alla giurisdizione di questo giudice; che la questione di un'eventuale considerazione di tali profili in via mediata, in relazione all'esercizio dei poteri della Consob, rimane sostanzialmente riservata alla fase del merito della controversia; che la posizione della parte ricorrente non rimane per questo sfornita di tutela, in considerazione dei rimedi anche cautelari che l'ordinamento riserva nella materia societaria alla sede giurisdizionale ordinaria".
L'effetto di questa motivazione, conclude la giustizia amministrativa, porta a ritenere non sussistente "un pregiudizio grave e irreparabile tale da imporre i provvedimenti" di sospensione, con conseguente rigetto della richiesta cautelare di sospensione dei provvedimenti impugnati, e il ritenere "opportuna la sollecita fissazione dell'udienza di merito, attesa la rilevanza della questione, anche in considerazione degli 'approfondimenti' che, come emerge dagli atti di causa, la Consob sta tuttora effettuando con riferimento a profili significativi per il presente contenzioso (e di cui l'Autorità di Vigilanza dovrà dare conto con apposita documentata relazione da depositarsi tempestivamente ai fini del rispetto dei termini di rito)".
La relazione della Consob richiesta dal Tar del Lazio dovrà essere depositata dall'authority in tempo utile per la trattazione del merito dei ricorsi, per i quali è stata fissata l'udienza pubblica del prossimo 5 dicembre. Piazza Affari ha accolto bene la notizia: il titolo Rcs infatti ha immediatamente accelerato dopo la decisione del Tar. Il titolo guadagna il 2,63% a 0,99 euro. Ancora debole invece Cairo Communication (-0,5% a 3,98 euro).
Intanto, entro questa sera dovranno essere depositate le liste dei candidati per il nuovo consiglio d'amministrazione destinato a guidare lo storico gruppo editoriale milanese dopo l'affermazione conseguita dall'Opas di Cairo qualche settimana fa. L'assemblea del 26 settembre ratificherà la composizione del Cda, all'interno del quale è scontata la designazione dello stesso Cairo alla guida operativa dell'azienda. L'imprenditore piemontese dovrebbe continuare ad accentrare su di se' anche la carica di presidente e proporre nomi tecnici nella propria lista di candidati. Ad iniziare dal banchiere Gaetano Miccichè, per molti anni dominus incontrastato di Banca Imi (oggi siede alla presidenza della banca d'affari guidata da Mauro Micillo) del gruppo Banca Intesa, advisor che ha avuto un ruolo determinante per l'affermazione contro i concorrenti della cordata Imh e la rivale Mediobanca. Per Banca Intesa si tratta di un ritorno nel board di Via Rizzoli, visto l'ex presidente del Consiglio di Sorveglianza Giovanni Bazoli è stato per anni nella stanza dei bottoni del gruppo editoriale.