Economia

Recovery&Crescita, e se Draghi fallisse? Rischio bolla su Btp e Piazza Affari

di Marco Scotti

Nel 2021 ripresa dei licenziamenti, termine della moratoria sui mutui, fine della garanzia statale sui prestiti, conclusione della Cig e ripartenza degli Npe

Un uomo avveduto come Fabrizio Saccomanni, ex direttore generale di BankItalia, ex ministro dell'Economia nel governo Letta ed ex presidente di UniCredit, passata l’ondata più drammatica della crisi sui debiti sovrani, proprio coincisa con l’arrivo di Draghi a Francoforte, dichiarò che un buon differenziale – per tutti i fondamentali da prendere in considerazione – tra Germania e Italia poteva essere intorno ai 200 punti. Oggi, con il PePP (il programma di acquisti pandemici varato dalla Bce) si può immaginare pure qualche base point in meno. Ma certo 90 sembra veramente una differenza un po’ troppo risicata. 

Il piano Draghi, con il suo governo composto da mille anime, potrà anche riuscire se troverà la quadra sui diversi dossier che sono già aperti. Ma fino ad allora, non sarebbe il caso di evitare (troppo) facili entusiasmi? Il rischio di un brusco risveglio, con il mal di testa da dopo sbronza, sta aumentando ogni giorno.