Economia
Riforma pensioni, ultime novità. Cambiamenti per donne e non solo. I dettagli
Riforma pensioni 2017: punto per punto tutte le novità su Ape
Pensioni, ecco le novità sulla riforma pensioni 2017. Sul sito dell’Inps arrivano le schede dedicate ad ogni forma di pensionamento anticipato, tra cui pensione anticipata e opzione donna. Ecco un riepilogo (tratto da http://www.leggioggi.it).
Riforma Pensioni: Ape Volontario, quali sono i requisiti?
Consiste nell’anticipo pensionistico, erogato mensilmente, da restituirsi non appena si sarà maturato l’assegno previdenziale in 260 rate spalmate in 20 anni. Può essere chiesto anche prima del termine delle prestazioni lavorative.
Nell’importo della rata da restituire, è incluso anche il tasso di polizza assicurativa contro il rischio di premorienza dell’assicurato, cosicché l’eventuale pensione di reversibilità non subisca tagli. Non è cumulabile con altre pensioni dirette o assegni di invalidità.
Il prestito finanziario è erogato da banche e soggetti aderenti a specifici accordi quadro tra Ministero, Abi banche e Ania Assicurazioni.
Requisiti: 63 anni di età, 20 anni di contributi, al massimo 3 anni e 7 mesi alla maturazione della pensione, che deve avere di importo non inferiore a 1,4 volte il minimo.
Benefici fiscali: l’anticipo pensionistico non concorre alla formazione del reddito, c’è un credito d’imposta fino al 50% sugli interessi su finanziamento e assicurazione su 1/20 dell’importo.
Per ottenere l’Ape Volontario è necessario presentare domanda all’Inps, attraverso due distinte procedure: dapprima si effettuerà domanda di certificazione del diritto all’accesso; in secondo luogo, si farà l’istanza vera e propria. La domanda è irrevocabile, ma c’è diritto di recesso entro 14 giorni. Il contributo Ape inizierà entro 30 giorni lavorativi dal perfezionamento del contratto.
APE aziendale: chi ne ha diritto?
I lavoratori dipendenti “in esubero” a seguito di crisi o ristrutturazioni aziendali che offrano la propria uscita dall’organico aziendale in cambio di un trattamento pensionistico anticipato del tutto sostenuto, in termini di costi, dall’impresa. Il contributo comporterà un aumento della pensione, tale da ridurre o azzerare l’importo delle rate di restituzione.
APE sociale: quali sono i requisiti?
È un’indennità erogata dall’INPS fino alla maturazione della pensione e finanziata dallo Stato, per questo non comporta restituzione.
Requisiti: 63 anni di età, 30 anni di contributi (con l’eccezione dei lavori gravosi, che richiedono 36 anni di contributi), essere a 3 anni e 7 mesi dalla pensione e rientrare in una delle seguenti categorie:
Disoccupati con almeno 30 anni di contributi, che non percepiscano ammortizzatori sociali (da almeno 3 mesi) e il cui rapporto di lavoro sia cessato per licenziamento collettivo, per giusta causa o tramite risoluzione consensuale nell’ambito di una procedura di conciliazione;
Lavoratori con almeno 30 anni di contributi, invalidi almeno al 74%;
Lavoratori con almeno 30 anni di contributi che abbiano accudito per almeno 6 mesi un familiare disabile grave convivente (coniuge o parente di 1°grado).
Lavoratori con almeno 36 anni di contributi che per almeno 6 anni di vita lavorativa abbiano svolto attività gravose elencate nel d.lgs. 67/2011
L’indennità è pari alla pensione maturata al momento della richiesta, e non può superare i 1500 euro al mese (esclusa ogni rivalutazione). Anch’essa non è cumulabile con altre pensioni dirette, e con sussidi di sostegno al reddito, e comporta la cessazione dell’attività lavorativa, anche autonoma, a meno che il guadagno che ne deriva non sia inferiore agli 8mila euro annui nel caso dei dipendenti e i 4mila 800 euro per gli autonomi.
Riforma Pensioni: chi sono i Lavoratori Precoci?
Le stesse categorie di lavoratori beneficiarie dell’Ape sociale, se “precoci”, quindi possedenti almeno 12 mesi di contributi da lavoro accreditati prima del compimento del 19° anno di età, possono pensionarsi con 41 anni di contributi senza alcuna penalizzazione (contro 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, previsti per la pensione anticipata ordinaria).
La pensione anticipata con la quota 41 è incompatibile con altre attività da lavoro subordinato o autonomo (fino al raggiungimento della pensione anticipata con requisiti ordinari) e con altre maggiorazioni previste per i precoci.
Pensioni, dal 2017 il Cumulo di Contributi è Gratuito
Tutti i lavoratori con carriere discontinue, inclusi i professionisti, che abbiano versato contributi di lavoro presso diverse casse previdenziali, potranno riunire gli stessi contributi ai fini del computo di anzianità contributiva: il cumulo vale ai fini del raggiungimento del tetto richiesto per la pensione ordinaria di vecchiaia, ma anche per la pensione anticipata, d’inabilità e ai superstiti.
Se non ha già pagato integralmente la quota per la ricongiunzione, chi ha già richiesto la ricongiunzione onerosa può recedere a passare la cumulo gratuito (se il pagamento è parziale si può chiedere la restituzione di quanto versato).
Lavori “usuranti”: come si differenziano da quelli “gravosi”?
I lavori usuranti sono quelli definiti dal decreto legislativo 67/2011, e non comprendono le mansioni gravose per l’accesso all’APE sociale.
Stando alla Legge di Stabilità 2017 questi lavoratori andranno in pensione anticipatamente con il sistema delle quote (“quota 97“): a 61 e 7 mesi di età se hanno 36 anni di contributi e 62 anni e 7 mesi se hanno 35 anni di contribuzione.
Per la prima classe di lavoratori cui si è appena fatto riferimento, è bene sottolineare che non è sufficiente che la mansione svolta sia definibile come “usurante”; bensì, è richiesto che la stessa sia stata svolta per almeno 7 degli ultimi 10 anni di lavoro prima della pensione.
Le figure professionali interessate sono:
Addetti alla catena di montaggio, conducenti di veicoli a trasporto pubblico collettivo, lavoratori notturni sopra i 78 giorni l’anno;
Lavoratori notturni occupati da 72 a 77 giorni l’anno;
Lavoratori notturni da 64 a 71 giorni l’anno.
Non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita fino allo scatto previsto nel 2025. Importante: i lavoratori usurati anche precoci, hanno accesso alla pensione con 41 anni di contributi. Per la decorrenza della pensione, non è prevista alcuna finestra mobile.
La domanda deve presentarsi all’INPS entro il 1° marzo 2017 per chi matura i requisiti nel 2017, entro il 1° maggio 2017 per chi li matura a partire dal 2018.
Pensioni, opzione donna: è conveniente? Entro quando posso decidere?
Ex L. 243/2004 consiste nella possibilità di pensionamento per le lavoratrici con 35 anni di contributi, di 57 anni e 3 mesi d’età per le dipendenti, 58 anni e 3 mesi per quelle autonome, è stata estesa: le stesse, infatti, dovranno aver maturato i requisiti entro il 30/07/2016 (contro lo stringente 31/12/2015).
L’ammontare pensionistico, rispettivamente di 12 e 18 mensilità, è penalizzato dal metodo interamente contributivo (quindi, chi aspettando la pensione di vecchiaia avrebbe il sistema misto, perde anche il 20-30% dell’assegno). Dal momento della maturazione del requisito, per la decorrenza si applica la finestra mobile (12 mesi per le dipendenti, 18 per le autonome). La domanda deve essere presentata all’INPS senza particolari scadenze.