Economia
Rincari, fornai in rivolta: rimarremo presto senza il pane in tavola
Dopo quasi 400 anni da quel 1628 in cui avvenne la rivolta dei pane, tra gli addetti ai lavori tira la stessa aria: anche il pane sarà un bene di lusso...
Quello di Michele è un rinomato panificio che produce oltre al pane, altri prodotti da forno come focacce, biscotti ed anche panettoni natalizi artigianali. Proprio su questi egli si sofferma: “Abbiamo deciso di dimezzare la produzionerispetto allo scorso anno e di apportare un aumento di 5 euro del solo costo ricetta. Questo per cercare di limitare l’aumento del prezzo finale che sarà comunque del 50% in più rispetto a quello dello scorso anno. Ma se accadrà quello che sta già avvenendo per il pane, del quale la famiglia sembra aver ridotto i consumi, prevediamo una riduzione drastica anche dei prodotti tradizionali natalizi che in passato ci ordinavano da ogni parte d’Italia. Mantenere aperte le attività a queste condizioni è impossibile. Lavoriamo senza profitti, addirittura rimettendoci. Se il nuovo governo non ci aiuterà perlomeno con interventi strutturali per limitare l'impatto della crisi energetica, da qui a Natale non ce la faremo a sopravvivere”.
Ma dalla storia di Michele manca un tassello significativo: il personale. “Stiamo cercando personale da mesi, naturalmente offrendo una paga sindacale. Ci siamo rivolti all’Agenzia per l’Impiego ma abbiamo dovuto aspettare più di un mese per ricevere dei nominativi. Si sono presentati otto candidati, sette dei quali hanno subito rifiutato quando hanno appreso di dover lavorare la notte. Oltretutto si trattava di profili privi di formazione che avremmo dovuto fornire noi. Ne abbiamo in prova solo uno, ma abbiamo dubbi che rimanga”.
In epoca romana le autorità distribuivano il grano a prezzo calmierato o addirittura gratuitamente. Per realizzare questo era necessaria una struttura che curasse il reperimento e il trasporto di grandi masse di cereali, dapprima dalla Sicilia e poi dall'Egitto. Ora, però, siamo in un’altra epoca. Non c’è più l’Impero Romano, ma una Europa che, purtroppo, corre su binari diversi.
Restano i problemi: scarseggia il grano, la farina, le altre materie prime, ma soprattutto mancano misure straordinarie che evitino un finale tragico di tante storie simili a quella di Michele. E allora non ci resterà che rivolgersi al Signore per avere il nostro pane quotidiano, sperando che almeno Lui ci esaudisca.