Economia

Ripresa, l'Italia cancella la crisi. L'occupazione torna ai livelli del 2008

Daniele Rosa

La strenua battaglia del Paese contro la logica mediatica del lento declino


L'Italia è da tempo, a livello mediatico, un Paese dove sembra obbligatorio nascondere le buone notizie, quelle positive e mettere al loro posto, costantemente, scientificamente tutto quello che può mettere ansia o alimentare la sfiducia.

ITALIA IN RIPRESA. IL PAESE DEL LAMENTO CONTINUO
Un modus operandi che dà energia a quella capacità, tutta italiana, di piangersi addosso, di lamentarsi di ogni cosa, incolpando governo, rom, migranti, sindacati, mafia e chi più ne ha più ne metta. Un processo subdolo e magari involontario di condizionamento della pubblica opinione che non aiuta i cittadini a riaprirsi, a scommettere, a mettersi in gioco.

ITALIA IN RIPRESA. DIECI ANNI DI BUFERA ECONOMICA E SOCIALE
Sono ormai quasi dieci anni che stiamo navigando nella peggior bufera economica e sociale dal dopoguerra: aziende chiuse, imprenditori suicidati, mancanza di lavoro, giovani costretti a cercare fortuna all'estero.
Un disastro di livello mondiale, una vera e propria guerra, certo non solo abbattutasi sul nostro Paese, ma l'Italia, così come altri Paesi economicamente deboli, ha dovuto stringere i denti in modo quasi drammatico.
Fortunatamente però anche le crisi hanno la loro curva discendente.Qualche buona notizia finalmente comincia piano piano ad affiorare ma i media sembrano quasi timidi nel darne evidenza.

ITALIA IN RIPRESA. RIPARTE L'OCCUPAZIONE
È di ieri ad esempio l'uscita del dato, molto promettente e significativo,  che in alcune zone del Paese (ancora a macchia di leopardo) il numero degli occupati è tornato (anzi è migliorato) a quello di 9 anni fa quando di crisi nessuno parlava. Infatti tre realtà come la Lombardia, la Toscana e la provincia di Bolzano hanno superato i livelli di occupati del 2008 con rispettivamente il 67%, il 66% e il 72%.

Non sugli stessi livelli ma sulla stessa giusta direzione si sono indirizzate pure il Lazio, l'Umbria e la Liguria.
Un segno piccolo ma importante a riprova che il vento della ripresa comincia a soffiare sempre più costante e teso.

ITALIA IN RIPRESA. IL RUOLO DEI MEDIA
Ma come, invece di continuare a diffondere paura e pessimismo, dai droni che potrebbero fare attacchi terroristici di qualsiasi tipo compreso l'opzione batteriologica passando all'epidemia di morbillo che potrebbe distruggere il Paese per finire con gli attacchi alla Malasanità o su qualsiasi progetto faccia il Governo, si cominci con costanza a dare giusta evidenza a news positive. News che siano una boccata d'aria, in grado di dare agli italiani speranza e fiducia nel Paese, orgoglio di appartenenza e soprattutto voglia di intraprendere.

Solo in questo modo, creando cioè una comune opinione virtuosa sarà possibile far ripartire l'Italia, ridare voglia di investire a chi ne ha le possibilità ed energia a chi, da troppi anni si è chiuso a tutto, compreso alla speranza.