Economia
Salone del Risparmio 2019: sostenibilità e diversity nella seconda giornata
La seconda giornata del Salone del Risparmio si apre nel nome degli investimenti sostenibili e della diversity
Nella seconda giornata del Salone del Risparmio 2019, dal 2 al 4 aprile al MiCo di Milano, si è parlato di investimenti sostenibili ESG e diversity.
Visite da record per la decima edizione del Salone del Risparmio, l'evento di tre giorni dedicato alla gestione del risparmio - quest'anno in ottica sostenibile - che nel giorno di apertura ha accolto visitatori da tutta Italia.
I temi della giornata del 3 aprile, uniti dal "fil vert" della sostenibilità che percorre la tre giorni sin dall'inizio, hanno riguardato il mondo degli investimenti sostenibili ESG e della diversity.
Salone del Risparmio 2019: investimenti sostenibili ESG, cosa sono e perché sono importanti
Per investimento sostenibile, si intende un investimento che integra l'analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di governance, con l'intento di creare valore per l'investitore e per la società nel suo insieme. L'acronimo ESG - Environmental, Social, Governance - definisce perfettamente la natura sostenibile di tali investimenti.
Nell'ambito della conferenza "L'Italia è pronta per la sostenibilità? Investimenti ESG, un cammino lungo 20 anni", si è affrontato il tema di come l'industria del risparmio gestito possa giocare in modo responsabile il proprio ruolo nell'era dello sviluppo sostenibile. Gli attori del settore, di fronte a una maggiore consapevolezza della necessità di perseguire la crescita economica in modo sostenibile, hanno infatti sviluppato maggiori competenze e un'offerta sempre più ampia, con l'intento di inserire i criteri ESG nelle politiche di gestione.
Affaritaliani.it ne ha discusso con Andrea Ragaini, Vice Direttore Generale di Banca Generali, che ha illustrato l'impegno sostenibile del Gruppo con un messaggio di speranza nei confronti dell'Italia: "Banca Generali accoglie la sfida della sostenibilità cercando un approccio integrato, che non parta solo dai prodotti, ma che si leghi a una piattaforma tecnologica in grado di raccontare il mondo della sostenibilità al cliente, avvicinandolo sempre di più ad esso. Per fare ciò, ci siamo ispirati ai 17 obiettivi di sostenibilità stilati dalle Nazioni Unite nel 2015, che dovranno rendere il mondo un posto migliore entro il 2030. Banca Generali accompagna il cliente dentro ciascuno di questi obiettivi, consentendogli di costruire un portafoglio che abbia valenza finanziaria e che fornisca una prospettiva sull'impatto che il suo investimento sta avendo sugli obiettivi di sostenibilità da lui eletti con il suo consulente. Un approccio integrato e completo, per una maggiore sensibilizzazione dei clienti rispetto ai temi sopracitati".
In merito alla situazione attuale dell'Italia, Ragaini ha aggiunto: "Come accade in tutti i lunghi viaggi, bisogna partire compiendo un primo passo: penso che l’Italia, in tal senso, l’abbia fatto. Il traguardo finale è ancora lontano, tuttavia noto che ultimamente qualcosa si è davvero messo in moto, e il Salone del Risparmio ne è una bella testimonianza. L’Italia - dal lato dell’offerta - è pronta per la sostenibilità. Per quanto riguarda la domanda, a mio avviso, non lo ancora, ma i tempi sono maturi affinché cresca".
VIDEO: Ragaini, Banca Generali: "Italia pronta per maggiore sostenibilità"
Affaritaliani.it ha raccolto anche la testimonianza di Isabel Reuss, Head of SRI Research di Allianz Global Investors, che ha spiegato le strategie del Gruppo nel settore degli ESG: "Le sfide degli investimenti sostenibili sono e saranno sempre trend a lungo termine. Noi come Allianz GI siamo coinvolti nella sostenibilità dal lontano 2000: la nostra strategia è quella di individuare i trend e svilupparli secondo i nostri criteri, immettendo in seguito prodotti non solo relativi ai trend in corso, ma anche e soprattutto rivolti ai nuovi trend in arrivo, con un approccio sempre proiettato verso il futuro”.
“Crediamo che l’Italia e lo sviluppo degli investimenti sostenibili sia in procinto di vivere un cambiamento drastico, anche in seguito alle normative che entreranno presto in vigore. Ad esempio, verrà inserita una domanda sulla sostenibilità nel questionario che i promotore finanziari fanno compilare ai clienti. Questo aspetto è molto importante e denota un grande cambiamento in atto”, ha concluso.
VIDEO: Reuss, Allianz GI: "Investimenti sostenibili, trend a lungo termine"
Moreno Zani, Presidente e fondatore di Tendercapital, ha spiegato ai microfoni di Affaritaliani.it l'impegno sostenibile dell'azienda, tra le realtà internazionali indipendenti più dinamiche operanti nel settore dell’asset management: "La sostenibilità oggi non è più un concetto astratto e lontano dalla realtà ma, finalmente, entra a pieno titolo nei requisiti indispensabili anche per operare nel mondo della finanza. Siamo stati orgogliosamente tra i precursori delle tematiche ESG e vogliamo continuare a dare impulso ad un trend nel quale crediamo fortemente".
"Un esempio eclatante di quanto gli investimenti sostenibili siano un grande potenziale di crescita è quello rappresentato dal settore della moda e del tessile, che ha nel tempo reso sostenibile il suo business, con una trasformazione che sta incrementando notevolmente i profitti e sta avvicinando anche le nuove generazioni, molto attente alle tematiche green".
VIDEO: Zani, Tendercapital: "La sostenibilità come requisito per operare nella finanza"
L'ultimo tassello degli ESG è rappresentato dalla governance, tema centrale della conferenza "La Corporate Governance come fattore differenziale di creazione di valore nella selezione dei titoli azionari".
Ad Affaritaliani.it, Emilio Franco, CEO e CIO di Mediobanca SGR, ne ha elencato le principali caratteristiche: "La governance è l’insieme delle norme che regolano in modo operativo il funzionamento di una società e le modalità mediante cui vengono costruiti e raggiunti gli obiettivi, oltre a definire i riconoscimenti destinati ai manager che realizzano tali obiettivi. Il concetto di governance poi ha degli aspetti che rimangono in un ambito non deterministico: definire delle buone regole relative alla gestione della società, non significa necessariamente garantire il successo di tale società. È altresì fondamentale che il processo decisionale di un'azienda sia trasparente, corretto e allineato con gli interessi degli azionisti: la correttezza e l'etica sono valori che vengono prima di tutto. vere buon insieme di regole non necessariamente genera performance operative migliori di altri concorrenti, se i manager non sono corretti o etici. La governance, inoltre, richiede un sistema di controllo e monitoraggio dei comportamenti del management, affinché segua le regole consentano all'azienda di posizionarsi nel suo settore di riferimento in modo vincente".
VIDEO: Franco, Mediobanca SGR: "La Governance crea valore"
Salone del Risparmio 2019: le sfide della diversity e dell'inclusion
Diversità e inclusione, in ambito corporate, sono termini che definiscono strategie di gestione adottate dalle aziende, finalizzate alla valorizzazione delle differenze individuali per far emergere il potenziale presente in ognuno. Nonostante numerosi casi virtuosi da considerare, in Italia la situazione - specie dal punto di vista della diversity e della parità di genere - non è ancora tra le migliori.
Considerata la rilevanza del tema, la conferenza "Diversità e Inclusione: una sfida per il settore del risparmio gestito", con una tavola rotonda tinta quasi interamente di rosa, ha cercato di sensibilizzare le SGR all'adozione di politiche di diversità per assicurare parità di trattamento e di opportunità.
Affaritaliani.it ha intervistato Chiara Pastorino, Global Banding & Performance Management Diversity & inclusion Senior Director di Intesa Sanpaolo, che ha spiegato l'impegno del Gruppo in ambito di diversità e inclusione: "Intesa Sanpaolo è impegnata sul tema della diversità e inclusione dal punto di vista strategico, assumendo in primo luogo questo impegno come azienda e includendo il tema della diversity inclusion all'interno del Piano Industriale. Inoltre, la Banca responsabilizza in maniera concreta tutti i manager rispetto a dei temi di equità di genere, orientati verso un incremento della presenza femminile nei ruoli manageriali e verso la risoluzione del problema del paygap, la disparità salariale tra lavoratori e lavoratrici, al fine di analizzare il fenomeno e intervenire attivamente per recuperare, laddove vi siano delle carenze da questo punto di vista".
VIDEO: Pastorino, Intesa Sanpaolo: "Più quote rosa ai piani alti e meno paygap"
Un esempio virtuoso di valorizzazione del talento femminile è rappresentato da Isabella Fumagalli, Amministratore Delegato di BNP Paribas Cardif, che ha dichiarato: "BNP Paribas è molto sensibile nei confronti della tematica dell'equità di genere. In tal senso, operiamo coinvolgendo direttamente e attivamente il top management affinché ogni disparità venga sconfitta. Tra le iniziative che proponiamo e a cui aderiamo, sono da menzionare HeforShe, MixCity, Miss in Action e la Diversity Week, durante la quale i dipendenti del Gruppo che hanno a cuore queste tematiche possono dare un contributo concreto. Valore D, invece, è un'iniziativa associativa che il Gruppo ha abbracciato insieme ad altre 200 aziende. Siamo felici di annunciare che a breve partiranno progetti e iniziative che partono dal basso, con attività più semplici e spontanee che coinvolgono direttamente i clienti e i dipendenti del Gruppo e che rappresenteranno esempi significativi".
VIDEO: Fumagalli, BNP Paribas Cardif: "A sostegno della parità di genere"
Alla domanda posta da Affaritaliani.it relativamente alla possibilità che l'aumento delle quote rosa ai piani alti delle aziende rappresenti un vantaggio competitivo per l'azienda stessa, Anna Genovese, Presidente vicario di Consob, ha risposto: "La presenza di donne nelle posizioni apicali di Governo delle imprese può sicuramente dare un vantaggio competitivo a tali organizzazioni, perché consente agli organi collegiali al vertice dell'impresa di svolgere un confronto aperto fra punti di vista, sensibilità, esperienze e profili di attenzioni notevolmente diversi, come sono quelli che caratterizzano le professionalità di genere femminile rispetto a quelle di genere maschile".
VIDEO: Genovese, Consob: "Più donne in azienda, maggiore è il vantaggio competitivo"
Roberta D'Apice, Direttore settore legale di Assogestioni, ha fornito una fotografia del panorama legale e normativo nell'ottica della diversity e dell'inclusion: "Anche nel mondo finanziario, a livello europeo, le direttive sulle banche e sulle imprese di investimento stanno recependo il concetto di diversity. Numerose normative prevedono già obblighi in capo agli intermediari di adottare criteri di diversità nell'ambito della composizione dell'organo di controllo e l'organo di amministrazione, così come l'adozione da parte degli intermediari di politiche di diversity nell'assunzione del personale delle imprese. Vi sono anche delle modifiche apportate alle direttive in fieri, come quella di adottare politiche di remunerazione che incorporino un principio di gender equity. Il legislatore europeo si sta muovendo in questa direzione, cercando di aiutare le imprese nel passaggio verso questo nuovo ecosistema che bisogna necessariamente considerare".
VIDEO: D'Apice, Assogestioni: "Gender equity in crescita"