Economia
Sileoni spiega in tv come affrontare il nodo dei dazi Usa
Spiegare argomenti difficili con un linguaggio semplice, è un compito che a Sileoni riesce particolarmente bene

Sileoni spiega in tv come affrontare il nodo dei dazi Usa
A Coffee Break su La7, il segretario generale della Fabi illustra quello che sta succedendo nel Mondo dopo la mossa di Donald Trump sulle tariffe doganali. Da anni, il leader della principale organizzazione sindacale del credito partecipa a dibattiti televisivi, con l’obiettivo di divulgare, utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, questioni complessi di economia e finanza. Dal 2018, quasi 700 presenze nei talk e nei tg.
«Serve una risposta a livello europeo, evitando guerra commerciale. Occorre cercare nuovi mercati, come l’America Latina e l’Asia. Bisogna sostenere le imprese italiane, coinvolgendo nella decisione maggioranza e opposizione, magari utilizzando il profilo internazionale di Mario Draghi, il cui profilo è apprezzato da tutti. Infine, l’Italia dovrebbe sostenere Trump insieme a tutta l’Europa per trovare soluzioni rapide alla guerra tra Ucraina e Russia, che produrrebbe inevitabili ricadute positive anche a livello economico».
Sono le parole del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni, ospite stamattina della trasmissione Coffee Break in onda su La7 e condotta da Andrea Pancani. Il numero uno della Fabi ha partecipato a un dibattito sui dazi e sugli effetti, nel Mondo, della politica economica di Donald Trump, una strategia, quella dell’inquilino della Casa Bianca, che fa parte di una fase «complessa e articolata di riassestamento degli equilibri finanziari su scala globale». Spiegare argomenti difficili con un linguaggio semplice, è un compito che a Sileoni riesce particolarmente bene. Dal 2018, sono quasi 700 le sue presenze nei telegiornali, soprattutto Rai e Mediaset, e nei programmi di approfondimento giornalistico e dibattito.
La capacità della Fabi di incidere sulle scelte strategiche del settore bancario deriva direttamente dall’autorevolezza che il sindacato ha saputo costruirsi sul campo. Un risultato che è frutto di un lavoro costante, rigoroso e personale portato avanti dal segretario generale, che rappresenta il cuore della strategia politico-comunicativa dell’organizzazione.
La sua preparazione, approfondita e riconosciuta, è stata elogiata anche da figure esterne al mondo sindacale, come Aldo Grasso, noto critico televisivo del Corriere della Sera. Ogni apparizione televisiva di Sileoni – che negli ultimi anni ne ha collezionate ben 691, oltre a 380 in radio – si traduce sempre in alti ascolti e in una forte attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media. In particolare, su Canale 5 è molto apprezzato per i suoi interventi sui temi economici nella trasmissione “Mattino Cinque”, condotta da Francesco Vecchi.
Ma lo stesso vale per le sue presenze sulle reti Rai, su SkyTg24 e su La7. Quando partecipa a programmi come “Omnibus” nei weekend o “Coffee Break” durante la settimana, incentrati su argomenti legati al settore bancario, gli ascolti registrano puntualmente un’impennata. In questo senso, Sileoni è diventato una garanzia in termini di share: i dati Auditel mostrano regolarmente risultati superiori alla media, confermando quanto sia efficace la sua comunicazione e quanto sia forte la sua capacità di attrarre l’interesse del pubblico. L’impatto mediatico ha permesso al leader della Fabi di trasformare il sindacato dei bancari in un modello di riferimento, sia per il settore creditizio sia per il mondo più ampio della rappresentanza sindacale.
Nel corso degli anni, la Fabi è riuscita a ritagliarsi un ruolo sempre più rilevante nel panorama economico e politico nazionale, diventando una voce autorevole non solo all’interno del comparto bancario, ma anche al di fuori di esso. Il sindacato ha saputo trasformare il proprio impegno nell’analisi e nella ricerca in un vero e proprio strumento strategico. Un approccio che ha consentito da un lato di ottenere una visibilità mediatica crescente, e dall’altro di rafforzare in modo significativo la propria influenza politica e istituzionale.
Accanto all’attività di studio e comunicazione, la Fabi ha avviato anche importanti iniziative nel campo dell’educazione finanziaria. Tra poche settimane, infatti, prenderà parte – per il quinto anno consecutivo – alla Global Money Week promossa dall’Ocse, un evento internazionale dedicato alla diffusione delle competenze finanziarie tra i cittadini.
L’attenzione alla clientela bancaria, in termini di consapevolezza, conoscenza e padronanza delle tematiche economiche, è da sempre una priorità per la Fabi. Occuparsi di questioni che toccano da vicino correntisti e investitori rappresenta anche un modo innovativo per tutelare e valorizzare il lavoro dei dipendenti bancari. In questa direzione, la Federazione produce con regolarità indagini e report su argomenti di grande attualità e interesse quotidiano, come il risparmio, i mutui, i sistemi di pagamento, il credito alle imprese e le criptovalute. Le analisi e le ricerche della Fabi sono ormai diventate un punto di riferimento per i media italiani, che li utilizzano frequentemente, riconoscendone la qualità dei contenuti e l’affidabilità delle analisi.
La visibilità di cui gode oggi la Fabi sui mezzi di comunicazione, comunque, non è frutto del caso. Le sue ricerche e le sue analisi non si limitano a descrivere lo stato attuale del sistema bancario, ma riescono anche a individuare le tendenze in atto e a interpretare le dinamiche future del settore.
Questo tipo di lettura, attenta e competente, è molto apprezzata non solo dagli addetti ai lavori, ma anche dal pubblico più ampio. E l’effetto di questa presenza mediatica va ben oltre la semplice esposizione televisiva o giornalistica: la Fabi è diventata un interlocutore imprescindibile per tutte le principali controparti, sia istituzionali sia aziendali. Tra queste, ci sono l’Associazione Bancaria Italiana (Abi), Federcasse oltre che tutti i gruppi bancari e le realtà creditizie attive nel Paese.