Economia
Starace: era ora che l'Europa scoprisse la sicurezza energetica
Il ceo di Enel lamenta: se vogliamo procedere con la decarbonizzazione servono i rigassificatori
Starace: “La nostra sicurezza passa dalla decarbonizzazione”
Un attacco neanche troppo velato alla miopia europea che per troppo tempo ha condizionato le politiche energetiche del Vecchio Continente. Abbiamo sempre agito come se i Paesi da cui dipendiamo per gas e petrolio non fossero capaci di ricatti e di generare enormi crisi. Ora, però, il momento per aprire gli occhi è arrivato. Ne è convinto Francesco Starace, amministratore delegato dell’Enel, che ha parlato nel corso di un dibattito alla conferenza internazionale "The State of the Union" organizzata a Fiesole (Firenze) dall'Istituto Universitario Europeo. "L'Europa – ha detto - ha scoperto l'importanza della sicurezza energetica, e questo non era certo all'ordine del giorno qualche mese fa. Non eravamo certo preoccupati per come, l'inverno prossimo, potremo riscaldare le nostre case. Vi è un legame tra la nostra necessità di difendere la sicurezza energetica e l’obiettivo ambientale della decarbonizzazione. I due obiettivi si rafforzano a vicenda. Più riusciremo a decarbonizzare, più saremo sicuri".
I rigassificatori sono troppo pochi in Italia e in Europa
"Oltre a decarbonizzare, cioè a ridurre la produzione di energia da idrocarburi, dobbiamo diversificare i Paesi da cui importiamo i combustibili. La diversificazione richiede investimenti” ha aggiunto Starace. Ad esempio bisogna puntare sui rigassificatori, che in Italia sono troppo pochi. "Penso che ora sia ovvio che alcuni impianti di rigassificazione – ha chiosato il numero uno di Enel - sono necessari in alcune parti d'Europa. La Germania non ne ha, l'Italia ne ha troppo. Ci sono Paesi che addirittura non hanno accesso al mare, e il loro gas deve essere convogliato da qualche altra parte, richiedendo ulteriori terminali. Questo è un investimento per la sicurezza dell'approvvigionamento a medio termine che penso l'Europa dovrà affrontare: non sono molti soldi, ma probabilmente saranno necessari per far fronte alla transizione".