Economia
Stellantis, alta tensione Tavares-Lega. L'ad: "Non escludo un taglio dei posti di lavoro", il Carroccio: "Sconcertante"
Scontro a distanza tra l'ad del colosso dell'automotive e la Lega: Stellantis non esclude un taglio dei posti di lavoro, il Carroccio chiede spiegazioni
Stellantis, Tavares sfida il governo: "Non escludo un taglio dei posti di lavoro". Sciopero di Fim-Fiom-Uilm in programma per venerdì 18 ottobre
Alta tensione tra l'ad del colosso dell'automotive Stellantis, Carlos Tavares, e il leader del Carroccio Matteo Salvini. Ad accendere la mina le ultime dichiarazioni del Ceo che non escludono un taglio dei posti di lavoro: "Non scarto nulla sulle future soppressioni", ha detto Tavares, che ha poi però cercato di aggiustare il tiro: "La salute finanziaria passa attraverso tante altre cose: immaginazione, intelligenza, innovazione. Che è quello che stiamo facendo. La soppressione dei posti di lavori non è al centro della nostra riflessione strategica". In quanto gruppo vogliamo "rendere i nostri clienti felici, attraverso la qualità dei nostri prodotti, attraverso l'innovazione delle nostre tecnologie, e dalla dimensione accessibile della nostra mobilità che deve essere pulita".
Immediata la reazione della Lega, il partito guidato da Matteo Salvini. "Le ennesime, sconcertanti, dichiarazioni di Tavares su possibili licenziamenti rendono ancora più urgente e attuale l'operazione verità sui miliardi pubblici incassati da Stellantis. Si tratta di fiumi di denaro che - per le decisioni del gruppo - hanno prodotto utili per i manager, investimenti all'estero e tagli dolorosi in Italia. È uno scandalo che faremo emergere in tutta la sua grandezza".
Il tema del futuro dell'automotive in Italia è infatti caldo. Il settore è in evidente difficoltà e servono risposte congiunte da parte di istituzioni e società. Per questo Fim-Fiom-Uilm ha deciso di lanciare uno sciopero, in programma per venerdì 18 ottobre con manifestazione nazionale a Roma in piazza del Popolo, "perché la situazione è drammatica, il nostro Paese sta ingranando la retromarcia per quanto riguarda il settore automotive", ha affermato Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, incontrando i giornalisti a Napoli.
"C'è - secondo De Palma - una responsabilità precisa di Stellantis, l'amministratore delegato ha fallito gli obiettivi industriali e occupazionali, sono usciti in 10 anni 14mila lavoratori e rischiamo di perderne altre migliaia nei prossimi mesi. E' per questo che chiediamo alla Presidente del Consiglio che siano convocati il presidente di Stellantis, John Elkann e l'amministratore delegato, Carlos Tavares a Palazzo Chigi per arrivare ad un accordo sul futuro degli stabilimenti italiani del gruppo e dell'automotive nel nostro Paese". "E' il momento - ha concluso De Palma - di cambiare marcia, soprattutto in Campania, dove la Regione deve intervenire svolgere un ruolo. Oggi faremo il volantinaggio davanti alla Marelli e alla Lear di Caivano, perché riteniamo che la componentistica sia il centro dello sviluppo dell'industria dell'automotive, in particolare nel Mezzogiorno. Invece, per effetto del calo dei volumi produttivi di Stellantis e di altre case automobilistiche in Europa, corriamo il rischio di avere effetti negativi in termini di tenuta dei livelli produttivi e occupazionali".