Economia

Stellantis, entro autunno 800 prepensionamenti. Si teme il via della cura Opel

di Andrea Deugeni

Dal 2017 al 2020, dopo l'acquisizione di Opel da parte di Peugeot, Tavares ha ridotto di un terzo la forza lavoro in Germania

Ovvero una progressiva riduzione della forza lavoro tedesca di 6.800 unità (oltre ad altri 700 trasferiti alla società di servizi Segula), pur senza utilizzare licenziamenti, su un totale di 19 mila lavoratori. Sforbiciata a cui a gennaio 2020 si è aggiunto un altro taglio di altri 2.100 posti di lavoro, sempre in Germania, entro il 2025 ricorrendo nuovamente a un silenzioso piano di prepensionamenti. Dimagrimento a cui, secondo alcune indiscrezioni, potrebbero sommarsi altre 2.000 uscite entro il 2029.

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Ecco perché, in un quadro in cui tutto il settore automotive in Europa è finito sotto pressione non solo per la pandemia e i ritardi negli approvvigionamenti delle forniture, ma anche per il varo del Green Deal comunitario che impone lo stop ai veicoli a benzina e diesel nel 2035, le associazioni di rappresentanza dei metalmeccanici hanno chiesto un nuovo incontro con l’azienda al tavolo istituzionale su Stellantis aperto al Ministero dello Sviluppo economico.

Il motivo?
 Partecipare alle discussioni sulla preparazione del primo piano industriale di Tavares e non finire per vedersi calare dall’alto a fine anno i diktat del gruppo sul lavoro su tutti gli stabilimenti italiani. Interlocuzioni in cui avere anche maggiori delucidazioni sull’installazione nel 2024 di una superlinea da 400 mila vetture all’anno e quattro nuovi modelli “full Electric”multi-brand a Melfi e sul piano per la gigafactory in Molise.

@andreadeugeni