Economia
Subappalti, la soglia sale al 50%. Slocca-cantieri: ecco le norme
Crescita della soglia dal 30 al 50%, calcolata sull'importo complessivo del contratto, per affidare i lavori in subappalto e silenzio-assenso dopo 60 giorni per le autorizzazioni ai lavori per le valutazioni previste ai fini della tutela dei beni culturali e paesaggistico per gli interventi che saranno richiesti dai commissari di governo per sbloccare e proseguire, ma anche rielaborare, progetti di opere pubbliche. Sono alcune delle nome del decreto sblocca cantieri approvato "salvo intese" nell’ultimo Consiglio dei ministri e che diverrà operativo prima del lancio del Def assieme al decreto Crescita che il presidente del Consiglio “conta di approvare in settimana”.
Nell'articolato sulla spinta alle infrastrutture, tra le modifiche rispetto all'ultima bozza circolata, è aumentato anche il valore dei contratti che possono essere attribuiti con l'affidamento diretto: il precedente limite, fissato a 150 mila euro, sale quota 200 mila euro ma la proceduta negoziata deve prevedere consultazioni "ove esistenti, di almeno dieci operatori economici”. Stamane il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, ha motivato la lunghezza della gestazione del provvedimento (sono passati 13 giorni dal Cdm che ha acceso il disco verde sul decreto) con il fatto che “si tratta di due testi corposi (assieme al dl crescita, ndr), quindi ci vuole un po' perché non si può rischiare di scrivere norme non perfette su codici e appalti e su materie di crescita".
Intanto, secondo quanto rivela il Sole 24 Ore, l’ultima bozza del Dl sblocca cantieri si è arricchita di un quinto articolo, fortemente voluto dalla Lega e interamente dedicato alla “rigenerazione urbana”. Di fatto, prevede che le Regioni introducano deroghe ai limiti di distanza tra gli edifici per interventi volti a “promuovere e agevolare la riqualificazione di aree urbane degradate” e a “favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio”. In caso di demolizione e ricostruzione sarà possibile riedificare anche a distanze inferiori ai 10 metri purché così fosse in precedenza.
Una spinta all’edilizia privata ritenuta irrinunciabile dal Carroccio di Matteo Salvini. I poteri dei commissari straordinari che il presidente del Consiglio potrà nominare “per gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari vengono rafforzati. Potranno operare, scrive sempre il quotidiano di Via Monterosa, “in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici»: mano libera, sembrerebbe, anche sugli affidamenti.
L’approvazione dei progetti a loro affidati “sostituisce, ad ogni effetto di legge ogni autorizzazione, parere, visto e nulla osta occorrenti per l’avvio o la prosecuzione dei lavori, fatta eccezione per quelli relativi alla tutela di beni culturali e paesaggistici”. Per i quali, però, il termine di conclusione del procedimento è fissato “in misura comunque non superiore a sessanta giorni”, decorso il quale scatta il silenzio assenso. Per i permessi in materia ambientale i termini vengono dimezzati. L’unico commissario istituito direttamente dal decreto è quello per la viabilità in Sicilia.
Per la strada a scorrimento veloce Lioni-Grottaminarda, invece, la competenza è attribuita alla Regione Campania, affiancata da un apposito “comitato di vigilanza” formato da cinque componenti “di qualificata professionalità ed esperienza che operano a titolo gratuito”. Entro trenta giorni un decreto del ministero dei Trasporti, di concerto con l’Economia, dovrà invece adottare il bando per il nuovo programma di interventi per i piccoli Comuni. Nello stesso provvedimento saranno individuati anche “gli interventi per la realizzazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici”, punto caro ai 5S.
È affidato sempre al dicastero delle Infrastrutture il compito di emanare un altro decreto chiave: quello che dovrà indicare le amministrazioni che subentrano alle cessate gestioni commissariali e i centri di costo cui trasferire le risorse.