Economia

Task force, Colao: "102 idee per rilanciare l'Italia. Crisi senza precedenti"

Il manager spiega la sua ricetta: "Ripartire da imprese e lavoro. Sarei soddisfatto se il governo facesse sue almeno una quarantina di questi spunti"

Task force, Colao: "102 idee per rilanciare l'Italia. Crisi senza precedenti"

L'emergenza Coronavirus in Italia non è alle spalle. La diffusione del Covid sembra decelerare ma il Paese adesso ha bisogno, invece, di un'accelerata, travolto com'è da una pesante crisi economica. Il premier Conte ha fatto sapere che adesso la fase dei tecnici è finita e tocca alla politica. Lo conferma anche il presidente della task force Vittorio Colao. “La nostra parte - si legge su La Stampa - l’abbiamo fatta. Volevamo aiutare il governo ad uscire dalla paralisi nella quale si trova il Paese, e ora possiamo dire ‘missione compiuta’. Adesso tocca alla politica. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, 46 pagine di sintesi più 102 idee per il rilancio di un’Italia colpita da una crisi senza precedenti”.

Il “massimo sforzo possibile”, lo definisce Colao, “un piano di modernizzazione a tutto campo e di rimozione delle arretratezze del Paese” del quale “anche Conte è molto contento…”. Poi Colao riflette: “Parliamoci chiaro, non sarebbe neanche giusto nutrire chissà quali aspettative miracolistiche sul nostro pacchetto. Ma qui si tratta di aiutare il governo a uscire da questa crisi, trasformando l’emergenza in opportunità” E queste sarebbero racchiuse nel fatto che “noi dobbiamo darle una mano, per far uscire il Sistema-Paese dalla paralisi e per mettere d’accordo tutte le anime del Parlamento e della società”. Con 102 proposte totali, sulle quali “io mi accontento se il governo ne fa sue almeno una quarantina” dice il manager alla guida della task force Covid-19, a cominciare dalla cosa per lui fondamentale, ovvero “il capitolo imprese e lavoro” perché “quelli sono i nodi più intricati da sciogliere, altrimenti il Paese non riparte”.

E tra le prime cose si tratta di “favorire l’emersione attraverso opportunità di Voluntary Disclosure ai fini della regolarizzazione, prevedendo un meccanismo di sanatoria e incentivazione e riducendo contribuzione e cuneo fiscale” e “di introdurre la Voluntary Disclosure sul contante e altri valori derivanti da redditi non dichiarati, a fronte del pagamento di un’imposta sostitutiva e dell’impiego per un periodo minimo di tempo di una parte significativa dell’importo in attività funzionali alla ripresa”. La dottrina Colao è sempre la stessa: “Non sta a noi decidere. Noi diamo input per la rinascita italiana. Come del resto abbiamo fatto con il primo documento sulle riaperture: il governo ha recepito, e in tre settimane le abbiamo sbloccate, rimettendo in moto un bel pezzo di economia nazionale. Ora, se lo ritiene opportuno, Conte può procedere allo stesso modo. Dipende solo da lui. Io il mio dovere di manager l’ho fatto. Adesso, come Cincinnato, me ne torno ai miei orticelli…” chiude il colloquio Colao.