Economia
Telecom, ricavi che non decollano.Alla borsa non basta la riduzione del debito

Brusco scivolone di Tim a Piazza Affari, all'indomani della trimestrale presentata ieri a Borsa chiusa. Dopo un'apertura negativa, peggiora ancora il titolo della compagnia telefonica guidata da Luigi Gubitosi (e' il peggior titolo dell'Ftse Mib) che dopo una mattinata tutta al ribasso a metà seduta cede il 7% a 0,35 euro in scia alla trimestrale.
dati dei primi tre mesi dell'anno hanno evidenziato vendite in calo dell'11% a 3,9 miliardi sotto le attese, con un ebitda in flessione a 1,5 miliardi sostanzialmente in linea con le attese grazie al contenimento dei costi. "I risultati sono inferiori alle attese come ricavi domestici - sottolineano gli analisti di Equita - in particolare nel fisso, ma con un free cash flow migliore".
I ricavi domestici hanno registrato una flessione del 10,6% a 3,12 miliardi con una flessione più evidente dei servizi fissi. "Alcuni segnali di miglioramento emergono da aprile e maggio sia nel fisso che nel mobile", sottolineano gli analisti. Sul fronte del debito, prosegue il deleverage inorganico: ulteriori 1,5 miliardi dall'ingresso di un consorzio guidato da Ardian nel veicolo che detiene il 32,3% di Inwit e che controlla Inwit congiuntamente con Vodafone.
"Con questa operazione - spiega Equita - Tim riduce il debito netto del primo trimestre proforma a 19,5 mld e monetizza una quota superiore alle attese in Inwit".
Nell'outlook la società prevede di compensare gli impatti sui ricavi ed Ebitda del Covid19 con ulteriori efficienze di costo e capex in modo da conservare la guidance di Ebitda e Capex. Equita prevede un ebitda domestico per il 2020 in calo del 7,1% (il consensus stima -6,2%), "un recupero non banale dopo il -11,6% del primo trimestre".