Economia
Tim, Grillo: Cdp via da OF. Inutile la fusione delle reti. Vendite in borsa
Il fondatore del M5S torna sul tema Tim e spinge Cdp a dare stabilità nell'azionariato della compagnia, bocciando il vecchio progetto AccessCo e l'Opa di Kkr
Intanto, i francesi di Vivendi, primi azionisti della compagnia telefonica con una quota del 23,75%, hanno fatto sapere di essere pronti a valutare con apertura un progetto che veda il passaggio del controllo della rete allo Stato, se propedeutico a un progetto strategico a guida istituzionale e preservando il valore del proprio investimento. In passato, invece, la società transalpina aveva manifestato timori sul passaggio di controllo della rete.
“La posizione di Vivendi lascerebbe intendere a nostro avviso - hanno spiegato gli analisti di Equita Sim - che Vivendi sarebbe favorevole a che Tim proceda verso un progetto di spin-off della rete fissa e di aggregazione della rete con Open Fiber", la società che appartiene a Cdp e al fondo Macquarie. Gli esperti della sim sottolineano che non è chiaro se questo progetto sia allineato o alternativo all'offerta di Kkr sul capitale di Tim.
Di sicuro, in borsa, alcuni investitori hanno preferito alleggerire le posizioni in Telecom Italia, sul timore che Kkr possa fare marcia indietro, tanto più che l'offerta annunciata nelle scorse settimane è per adesso non vincolante. "Le dichiarazioni di Vivendi aumentano l'incertezza sull'operazione di Kkr, che deve essere ancora approvata dal cda di Telecom e che potrebbe non procedere se il board supportasse un progetto di spin-off della rete in autonomia".
Da rammentare che Kkr ha posto come condizione per il lancio dell'opa, che questa ottenga semaforo verde sia dalle autorità, sia dal cda di Tim. Tra l'altro, evidenziano ancora gli esperti di Equita, Kkr potrebbe avere difficoltà a raccogliere il 51% del capitale della compagnia di tlc, nel caso in cui sia Vivendi, sia Cdp non fossero intenzionate a consegnare i titoli. Ad ogni modo il supporto allo spin-off della rete da parte di Vivendi e il ruolo di perno dell'operazione, che pare avere Cdp, potrebbe spingere gli analisti a rivedere le valutazioni su Telecom Italia.
Equita, comunque, per adesso continua a consigliare cautela, ossia Hold, sulle Telecom, mantenendo un target di prezzo più basso delle attuali quotazioni, lo stesso calcolato prima dell'annuncio dell'Opa da parte di Kkr: il prezzo giusto per le azioni, secondo Equita, e' di 0,32 euro (0,34 euro per le risparmio).