Economia

Tim,il Governo in pressing sulla rete unica. Ok in borsa. Sarà la volta buona?

L'accelerazione del Governo italiano sul dossier della rete unica spinge le azioni Tim che sono le migliori del Ftse Mib: le quotazioni salgono del 4,7% a 0,361 euro. Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, gli incontri avvenuti venerdì scorso tra il ministro dell'Economia Gualtieri e i rappresentanti delle società coinvolte nella partita della rete dovrebbero aver segnato un passaggio importante per verificare la fattibilità del progetto di un'unica società con le infrastrutture di Open Fiber e Tim per la banda ultralarga.

Da quanto emerso mancano ancora molti tasselli per arrivare a un accordo di massima a cominciare dal via libera di Enel (socio al 50% di Open Fiber) a cui il titolare del Tesoro avrebbe chiesto di definire una posizione entro fine luglio. Le azioni Enel sono piatte. Secondo alcune indiscrezioni, a guardare a Open Fiber continuano a esserci anche potenziali investitori terzi come gli australiani di Macquarie e il Wren House Infrastructure che fa capo al fondo sovrano del Kuwait.

Contestualmente Tim è al lavoro per il riassetto della infrastruttura di rete secondaria a cui sono interessati il fondo KKR, Fastweb e in cui potrebbe anche entrare Cdp (partner di Enel in Open Fiber): un aggiornamento su questa operazione è in programma al Cda di Tim del 4 agosto. Gli incontri avvenuti la scorsa settimana, commentano da Equita Sim, testimoniano "la pressione del governo per arrivare a definire il progetto della rete unica in tempi molto brevi. Pensiamo che le chance di successo del deal, nonostante anni di discussioni inconcludenti, siano elevate. A nostro avviso si tratterebbe di un importante catalyst positivo per Tim anche se saranno da verificare ovviamente le valutazioni relative e la governance”.

La soluzione che verrà trovata sulla governance dell'eventuale società unica della fibra è cruciale per capire il valore che i soggetti coinvolti, Tim in primis, potranno sbloccare, osservano gli analisti di Mediobanca secondo cui l'operazione con KKR (fondo avrebbe 40% della rete secondaria di Tim) dovrebbe facilitare l'implementazione del progetto della rete fissa unica.

Per Banca Imi la struttura azionaria finale della nuova società dipenderà dalla valutazione attribuita a Open Fiber e a FiberCop e dal ruolo di Cdp e dei fondi infrastrutturali: "Continuiamo a pensare - osservano gli analisti - che, se l'adozione di una governance neutrale e' un requisito dovuto, Tim non possa permettersi di perdere il controllo della rete". Per Banca Akros, una positiva conclusione della saga relativa alla rete unica rappresenta il pilastro chiave della scelta di investimento su Tim.